Nell’Assemblea Elettiva svoltasi lunedì 18 marzo, presso la Sala Bonsignori della CNA di Pisa, sono stati rinnovati gli organismi provinciali dell’Unione CNA Benessere e Sanità.

Presidente dell’Unione è stata confermata Manuela Pucci, stilista di Navacchio; della Presidenza fanno parte i rappresentanti dei vari settori.

Per il settore acconciatura Presidente è un giovane acconciatore di Ponsacco, Massimiliano Simoncini, e i componenti sono: Federico Lucchese di San Frediano a 7°, Davide Valsega di Pisa, Manuela Meini di Cavoli di Lari: per il settore estetica è stata confermata Presidente Aviana Scaramelli di Pisa e Vice Presidente Antonella Orsini di Pontasserchio; per il settore Fitness Valentino Pandolfi di Cenaia, per il settore Tatuatori Guido Morelli di Cascina.

Questo è il gruppo che guiderà il settore benessere della CNA di Pisa per il periodo 2013/2017.

CNA Benessere: lotta all’abusivismo, servono nuove norme regionali e comunali

Attorno alla bellezza ruotano tantissime imprese: in provincia di Pisa gli operatori sono oltre 1.250 di cui 700 circa acconciatori, circa 300 nel settore estetica, oltre 200 le palestre e circa 50 tatuatori, la dimensione media delle aziende è di 2,2 addetti. Il 93% delle imprese sono artigiane e queste occupano il 95,3% degli addetti del settore, oltre 3.500.

Il settore Benessere è una componente importante dell’economia della provincia di Pisa. Le aziende operano con professionalità, qualità e dinamismo, sono occupate da molte persone giovani e intraprendenti. A causa della crisi anche questo settore ha subito una flessione. La qualità è l’unica strada per imporsi e resistere sul mercato. In tempo di crisi aumenta purtroppo anche il fenomeno dell’abusivismo. Stimiamo che oltre il 50% delle attività si svolge in modo non regolare, molto spesso a domicilio del cliente o in altri luoghi non a norma con le normative igienico sanitarie. Sono molti i rischi alla salute che il cliente corre ricorrendo ad attività abusive. Al contrario, i saloni regolari assicurano il rispetto di tutte le norme igienico-sanitario in merito alla sterilizzazione degli strumenti, all’igiene degli operatori, all’utilizzo di cosmetici ed apparecchiature: una garanzia per il cliente. Troppo spesso il problema è stato sottovalutato, ma oggi questa situazione non è più tollerabile; da un lato occorre che le istituzioni e gli organi di vigilanza facciano maggiori controlli su questo fenomeno (Polizia municipale, Asl, Nas, Guardia di Finanza ecc..) impegnandosi per colpire in maniera forte l’abusivismo, ma occorre anche un impegno per creare sinergie comuni per combattere l’illegalità e creare nuove opportunità di occupazione.

Per il settore estetica ci sono problemi che riguardano la legislazione regionale. Dopo l’approvazione del D.M. n. 110 del 12.5.2011 del Ministero dello sviluppo economico (di attuazione della L. n. 1 del 1990) riguardante gli apparecchi elettromeccanici utilizzati per l’attività di estetica, di fatto alcuni macchinari in Toscana non possono essere usati, come luce pulsata e laser. C’è quindi una penalizzazione delle estetiste toscane rispetto alle colleghe delle altre regioni che invece li possono usare. La disposizione ministeriale non può trovare applicazione in Toscana, poiché la L. r. 28/04 ha espressamente previsto che dall’entrata in vigore del regolamento attuativo (approvato con D.p.g.r. 47 del 2007) essa cessa di avere applicazione nel territorio della Regione Toscana. CNA ha chiesto invece l’immediato adeguamento disposizioni nazionali. Gli uffici della Regione stanno lavorando alla definizione di schede tecniche riguardanti le apparecchiature in oggetto, in vista della modifiche della Legge regionale sull’estetica e del regolamento attuativo, che consentirebbero l’utilizzo di determinate apparecchiature, con adeguate garanzie a livello tecnico e a livello di formazione; la citata modifica normativa è, ad oggi, in fase di elaborazione, ma sono già passati due anni.

Per il settore acconciatura, nonostante l’emanazione della Legge 17 agosto 2005, n.174

Disciplina dell’attività di acconciatore, in Toscana non è stata ancora varata la relativa legge di attuazione regionale. Questo sta comportando problemi non indifferenti alla categoria.

A partire dal 14/9/2012, tramite un decreto legislativo del Governo Monti, viene a cessare la possibilità di riconoscimento dell’abilitazione professionale conseguita con la sola pratica professionale maturata in qualità di: dipendente, apprendista, titolare, socio o collaboratore familiare di un’impresa del settore. La Regione Toscana sta elaborando, dopo circa 8 anni, il testo di legge regionale per sbloccare questa situazione che sta creando difficoltà a coloro che debbano aprire una attività.

Liberalizzazioni: tutte queste attività sono state ormai liberalizzate da tempo, gli unici vincoli sono dati soltanto dal possesso della qualifica professionale e locali a norma con le normative urbanistiche, edilizie ed igienico sanitarie. Ebbene la normativa statale (decreto-legge n. 201/2011 convertito dalla legge n. 214/2011) prevede la liberalizzazione anche degli orari. Questa può essere sicuramente in tempo di crisi una possibilità in più per le imprese del settore al fine di poter organizzare la propria attività in base alle esigenze della propria clientela, del mercato e mettere in piedi forme di marketing e promozionali senza più alcun vincolo. Questo non vuol dire rimanere sempre aperti, ma invece dare la possibilità di organizzarsi in maniera adeguata e cogliere le opportunità che vengono offerte. CNA chiederà a tutti i Comuni della provincia di Pisa di adeguare i propri regolamenti alla normativa statale che prevede la liberalizzazione degli orari di apertura delle attività.