Centinaia di aziende fra  piccoli produttori, installatori e manutentori e migliaia di posti di lavoro: questa è oggi  la realtà provinciale nel settore delle energie rinnovabili. Un tessuto fatto di imprese edili e impiantistiche che lavorano su fotovoltaico, pannelli solari, certificazione energetica degli edifici, che si è sviluppato ed è cresciuto grazie agli incentivi che la politica del Governo Monti sta mettendo a rischio. Per questo motivo CNA Prato rivolge un appello ai Parlamentari del territorio Provinciale, affinché sostengano il mantenimento degli incentivi sulle energie rinnovabili e manifesta la forte preoccupazione per una politica di Governo miope sul fronte dell’incentivazione delle energie rinnovabili e più in generale dell’efficienza energetica.

“Nelle scorse settimane – sottolinea il Presidente CNA Anselmo Potenza – abbiamo assistito con sbigottimento ad un nuovo ripensamento sul  Conto Energia da parte del Ministro dello Sviluppo Economico, mentre, dopo la travagliata vicenda dello scorso anno con il maldestro intervento dell’allora Ministro Romani, pensavamo che le imprese del settore avessero un quadro certo che garantisse i loro investimenti  sino al 31/12/2016. I provvedimenti presentati dai Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente  introducono procedure burocratiche e meccanismi di prenotazione degli incentivi che penalizzano in modo particolare i piccoli impianti nei quali la riduzione del costo dei pannelli incide in misura meno rilevante rispetto ai grandi, poiché si ha un’incidenza maggiore dei costi di installazione e manutenzione”

Potenza evidenzia alcune criticità e avanza precise proposte: “periodo transitorio troppo breve che  penalizza anche investimenti in corso; tetto di spesa basso rispetto alla necessità di sviluppo del settore; necessità di eliminare i tetti di spesa per impianti di potenza inferiore ai 30kw e escluderli dall’obbligo di iscrizione al registro e dalle spese di istruttoria; reintrodurre il bonus per lo smaltimento eternit”.

CNA Prato ritiene che una politica di sviluppo delle rinnovabili debba perseguire i  principi per una strategia di sostegno stabile e trasparente che incentivi soprattutto i piccoli impianti; favorisca i  settori a monte della filiera energetica, con misure agevolative per la nascita di nuove attività imprenditoriali di progettazione e   produzione di componenti ed impianti; sostenga  l’innovazione e lo sviluppo tecnologico delle imprese che operano del settore rinnovabili; agevoli il ricorso al credito bancario, mediante l’istituzione di strumenti di garanzia o Fondi Rotativi destinati alla realizzazione di impianti di piccola taglia per la produzione di energia da fonte rinnovabile; integri le politiche sulle rinnovabili con le politiche per l'efficienza energetica e, infine, individui nuovi criteri di copertura degli incentivi, mediante il trasferimento sulla fiscalità generale.