“Anche sul caso Rimigliano, per l’ennesima volta la politica ha scelto di non decidere”: il direttore della Cna di Livorno Marco Valtriani commenta così, con toni risentiti, la scelta-non scelta della Regione Toscana che allunga ulteriormente i tempi di un progetto che avrebbe portato concretamente sviluppo sostenibile, in un settore trainante come il turismo di qualità, ad una Val di Cornia morente.
“In questa regione – continua Valtriani – in questo territorio, non sono ancora bastati otto lunghi anni di incontri, di lavori, di progetti, per decidere! La politica si è persa in discussioni infinite e in posizioni di principio, senza curarsi dei danni veri che si stanno facendo ad una Val di Cornia completamente priva di qualsiasi idea di sviluppo. Nei dati reali sulle aziende locali che abbiamo recentemente diffuso alla stampa, abbiamo evidenziato un crollo negli investimenti del 95%, l’occupazione ai minimi storici, il fatturato in calo verticale e prospettive zero: questo non basta ancora alla politica per assicurarsi un investimento privato di ben 65 milioni di euro, circa 6 anni di lavoro per 130 addetti del settore costruzioni appartenenti a ditte esclusivamente locali, 60 nuovi posti di lavoro a regime fra parte recettiva e parte agricola. E’ roba da matti! Lo slogan della campagna elettorale di questa Giunta era ‘Toscana avanti tutta’: adesso è ‘Toscana indietro tutta’”.
“Coloro che hanno osteggiato, demonizzandolo, questo progetto – aggiunge il direttore della Cna di Livorno – dovranno ora spiegare quale alternativa di sviluppo è secondo loro fattibile su quel territorio, ma non con ‘aria fritta’, con progetti e soldi veri, indicando anche di chi, perché ritengo che gli attuali investitori – ed anch’io farei la stessa cosa – si ritirino dall’intera operazione. Spazio adesso ai ‘filosofi del campato in aria’ ed ai ‘professionisti del fare con i soldi degli altri’.
Ora quindi si facciano avanti la Regione Toscana, l’Idv ed i vari comitati per acquistare l’area e realizzare concretamente i loro progetti, ma senza pescare nelle tasche dei contribuenti. Non ne possiamo più di discorsi, di contrarietà a priori in difesa dei propri orticelli. Basta con il rincorrere le chimere ed i mille comitati per paura di decidere o con la ricerca di consensi a fini esclusivamente propri! La Val di Cornia, la nostra provincia e la Toscana hanno bisogno e subito di scelte di sviluppo, sostenibili ma realizzabili: i troppi discorsi non portano né soluzioni, né investimenti, né occupazione, ma solo miseria”.