High tech ma, come nel 94% dei casi, di piccola dimensione. Ed ecco che idee anche brillanti spesso non riescono a generare fatturati e redditi in linea con le potenzialità. Quindi per far sì che resti valido il motto “piccolo è bello”, occorrono modelli di business e metodi di organizzazione aziendale che riescano a cogliere i lati positivi, superando il gap della piccola dimensione, che porta con se limiti di risorse e umane e finanziarie, per fare il grande salto. “Le piccole devono imparare a fare le grandi, e le grandi devono imparare a fare le piccole: così si potrebbe riassumere il paradigma del cambiamento con il quale il nostro tessuto economico deve imparare a fare i conti – dichiara Luca Tavani, presidente di TeCNA, l’associazione delle imprese ICT di CNA Pisa – in quest’ottica nasce il progetto congiunto  di TeCna e Istituto di Management della Scuola S.Anna di Pisa, nelle cornice dell’internet festival che si svolge a Pisa in questi giorni e propone un innovativo ( anche lui ) laboratorio esperienziale per vedere crescere “le piccole imprese che fanno grandi cose”.  “Business model innovation- Experience day” ovvero un metodo efficace per creare valore per il business. Un laboratorio di problem solving , pensato proprio per le piccole realtà aziendali, organizzato dal team del prof. Alberto Di Minin della Scuola S Anna, studierà i casi concreti degli imprenditori che si sono iscritti alla due giorni dal 7 all’8 maggio presso l’Aula Magna Storica del S. Anna di Pisa. Quaranta persone, fra professori, managers, imprenditori e studenti, divisi in 5 tavoli , ognuno alle prese con un “case study”, un problema da risolvere, o una strategia da mettere a punto per massimizzare i propri assets competitivi migliorare le proprie performance. Saranno oggetto di lavoro di gruppo problematiche aziendali o opportunità imprenditoriali come ad esempio: il lancio di un nuovo prodotto o servizio, l’innovazione di un processo consolidato, il rinnovamento di una base tecnologica. Oppure come entrare in un nuovo mercato? Come estendere l’offerta ad un nuovo segmento di clientela? Come difendersi dall’ingresso di un nuovo competitor? Dopo il sabato passato ad approfondire  e individuare risposte, domenica mattina, sempre al S. Anna, sarà scelto e premiato uno dei 5 casi come “miglior modello di business”. E quale miglior modo per passare dalla teoria alla pratica?

I dati

Secondo i dati presentati la settimana scorsa dall’Osservatorio imprese high tech (www.hightechtoscana.it)  in provincia di Pisa ci sono 1400 unità locali censite (la seconda provincia dopo Firenze) con quasi 9000 addetti complessivi Pisa (sempre secondo dato a livello regionale) quindi circa 6 addetti a impresa. Pisa è la provincia toscana con il più alto tasso di contenuto tecnologico nelle imprese. La quota di occupazione di grande impresa nel SLL di Firenze rispetto al totale regionale è preponderante (il 44,1% in 78 unità locali di grande impresa), mentre i territori di Pisa e Siena si collocano su quote inferiori al 10%, a fronte di una presenza nei rispettivi territori di 23 e 13 unità locali high tech con più di 250 addetti. Pisa inoltre è l’unica provincia il cui Indice di Specializzazione Imprenditoriale (ISI) in alta tecnologia dei territori italiani è superiore alla media nazionale fra le province toscane.