L’autorità portuale è legge. CNA Toscana ha con grande impegno seguito l’iter di questa iniziativa di legge riuscendo anche ad ottenere la maggior parte delle modifiche necessarie per le imprese interessate.
Con l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della legge regionale 28 maggio 2012, n. 23 si chiude un lungo percorso avviato dalla Regione Toscana in relazione all’istituzione dell’Autorità Portuale Regionale; questa norma si è resa necessaria per disciplinare una gestione più efficiente dei porti di rilievo commerciale di interesse regionale, individuati nel Masterplan dei porti – documento allegato al Piano di indirizzo territoriale (PIT) – ed attraverso una visione unica delle esigenze per la loro funzionalità, rendere i finanziamenti regionali maggiormente efficaci.
I porti commerciali di interesse regionale inseriti nella costituenda Autorità Portuale regionale sono: Viareggio, Giglio, Porto Santo Stefano e Marina di Campo. Non risulta inserito Porto Azzurro, anch'esso individuato nel PIT come porto commerciale di interesse regionale, in quanto, in attuazione del protocollo di intesa per la portualità dell'Elba del 2008, è prevista la cessazione della funzione commerciale, compatibilmente con la realizzazione di un nuovo sistema di collegamenti ed in particolare con il potenziamento di Rio Marina, facente parte del comprensorio dell'Autorità portuale di Piombino.
CNA Toscana ha fortemente sostenuto questa iniziativa di legge, contribuendo fattivamente, attraverso un costante confronto con le realtà provinciali interessate, alla sua modifica durante l’iter di concertazione avviato dalla Regione. In particolare i contenuti che CNA Toscana ha chiesto di recepire sono:
- Rappresentanza delle categorie economiche nella gestione della costituenda Autorità: nella prima stesura della legge era previsto un Comitato Portuale formato da “politici”, la versione definitiva prevede la presenza del Presidente della Giunta Camerale territorialmente interessata e la costituzione di una commissione consultiva con determinate funzioni costituita dai rappresentanti delle categorie economiche; su questo tema si poteva, come proposto dalla CNA Toscana, avere maggiore coraggio cooptando nel Comitato Portuale il presidente e vice presidente della commissione consultiva dando così maggiore ruolo e valore al ruolo del mondo del lavoro nella gestione.
- La valorizzazione di Viareggio come sede della Autorità; Viareggio rappresenta, infatti, uno dei centri internazionali di riferimento per il settore della cantieristica da diporto, circa il 30% della produzione mondiale di megayacht superiori a 24 metri, con un tessuto imprenditoriale costituito da poche aziende medie e grandi con forte visibilità sul mercato internazionale, in virtù di marchi affermati storicamente, e con una forte solidità finanziaria, il cui sistema produttivo è fortemente terziarizzato a favore di un indotto costituito da tantissime PMI di impostazione artigianale.
- Altro importante rilievo di CNA Toscana è stato quello di evitare contrapposizioni istituzionali in particolar modo in relazione al processo di formazione delle scelte urbanistiche relative ai porti, oggetto del provvedimento, con riferimento all’adozione dei piani regolatori, che vanno condivisi con gli enti territoriali di riferimento; in fase di prima stesura la legge conteneva elementi che potevano creare non pochi problemi da questo punto di vista.
Particolarmente significativo, è utile ribadirlo, è stato il tessuto di relazione tra i vari livelli della CNA che ha in alcune realtà, specie per quanto riguarda la provincia di Lucca, contribuito a convergenze con tutti i soggetti interessati al provvedimento.
In allegato testo L. R. 28/05/2012 n. 23
Legge Regionale n. 23/2012