Gestione Bacini spa – azienda associata a Cna Livorno – si è ufficialmente proposta all’Autorità Portuale ed alla Capitaneria di Porto di Livorno per mettere in grado, anche a proprie spese, il bacino grande  in muratura di accogliere la nave Concordia, una volta che questa sarà raddrizzata e resa rimorchiabile.

“Non si tratta di una provocazione – afferma il direttore della Cna di Livorno Marco Valtriani – ma di una cosa seria, che deve far riflettere attentamente su cosa Livorno vuol fare di un patrimonio così importante (è il secondo bacino in Europa per dimensioni e tonnellaggio). Ciò che sicuramente questa città non si può permettere è di non decidere. Concordia o no, il lavoro nel settore non manca questo è certo, ed i fatturati della Gestione Bacini spa lo dimostrano: l’azienda si è imposta nel settore fatturando 500mila euro negli ultimi tre mesi del 2009, 3,5 milioni nel 2010; nel 2011 il fatturato è sceso ad 1,8 mil. proprio per i problemi nella disponibilità delle strutture. Quest’anno, alla rimessa in funzione del bacino galleggiante Gestione Bacini ha già messo in bacino navi per 1,5 milioni di euro: vi sembra poco in un periodo di fatturati in caduta verticale in ogni settore?

Apprezziamo il fatto che il presidente dell’Autorità Portuale Gallanti abbia riportato l’attenzione sulle riparazioni navali e sul bacino grande, ma quando finirà il percorso deliberativo?”.

“Tornando alla Costa Concordia – afferma il direttore tecnico della Gestione Bacini Fabrizio Nelli – riteniamo assurdo ed estremamente rischioso far percorrere al relitto migliaia di miglia, quando a meno di 100 miglia c’è un bacino come il nostro. Basterebbe intervenire sulla porta del bacino che attualmente risulta aperta e brandeggiante al passaggio dei natanti, con il rischio che un giorno i cavi mollino e si abbatta sul fondo del mare. Ricordiamo che il bacino è stato messo fuori servizio per infiltrazioni nei cunicoli che hanno danneggiato l’impianto elettrico: pertanto alimentandolo con generatori esterni potremmo far tranquillamente funzionare le pompe per lo svuotamento; si tratta della stessa organizzazione che ha in fin dei conto il bacino del porto di Marsiglia. Ma c’è di più: siamo anche disponibili a riparare le due gru, come da proposta anche questa già presentata all’Autorità Portuale”.

“Con la crisi che c’è e le prospettive cupe – conclude Valtriani – vi sembra possibile che chi vuole investire ed ha lavoro, non meriti la massima attenzione affinchè acceleri il ripristino del bacino grande e la piena funzionalità di quello galleggiante?”.