Nonostante crisi e recessione, in Toscana i casi di piccole imprese di successo non mancano. Sono realtà piccole, ma innovano e presidiano i mercati internazionali con passione e successo nonostante la congiuntura estremamente difficile. A loro CNA Toscana ha dedicato il convegno “Quando Piccolo è Bello”, giovedì 12 luglio a Firenze con la partecipazione di: Valter Tamburini Presidente CNA Toscana, Stefano Casini Benvenuti Direttore Irpet Toscana, Luca Grilli Docente Politecnico di Milano, Stefano Micelli Docente Università di Venezia Ca’ Foscari e autore del saggio “Futuro Artigiano”, Alessandro Cavalieri Direttore Generale Competitività del Sistema regionale e Sviluppo delle competenze. Modera Francesco Selvi Direttore RTV38.

“Le piccole imprese sono la ricchezza e il pilastro su cui si poggia l’economia toscana – ha dichiarato Valter Tamburini Presidente CNA Toscana –  le  piccole imprese rappresentano infatti il 94,5% delle aziende attive nella regione, occupano il 78% degli addetti e sviluppano il 65% del PIL regionale, partecipano in maniera determinante all’export regionale ed ai processi di innovazione tecnologica ed organizzativa, collaborano con le università toscane e di altre regioni e esportano in tutti i mercati del mondo. Il modello economico toscano è cresciuto sulla qualità, su un sistema di piccole imprese diffuse e legate alle tradizioni manifatturiere e culturali della regione. Saranno le piccole imprese anche il futuro dell’economia toscana, se la Regione Toscana non farà mancare loro il sostegno necessario per crescere, innovare o promuovere azioni di sviluppo commerciale sui mercati internazionali, in maniera tale che possano diventare le medie imprese di domani. Ci piacerebbe che la nostra Regione decidesse di sostenere le  imprese ‘capaci e meritevoli’, perché crediamo che il nostro futuro lo si dovrebbe giocare su chi ha merito e capacità”.

Il Direttore IRPET Stefano Casini Benvenuti ha presentato al convegno, oltre ad una analisi sul peso della piccola impresa in Toscana, il primo step dell’indagine sulle “imprese high growth”, cioè quelle imprese piccole (ma con almeno 10 addetti) ad alta crescita, dinamiche, che hanno aumentato e continuano ad aumentare fatturato e occupazione e, all’interno di questo gruppo, sul sottoinsieme di imprese giovani (3/4 anni di vita chiamate gazelle.

“La presenza di questo mondo di imprese high growth e gazelle – ha spiegato il Direttore IRPET Stefano Casini Benvenuti – garantirebbe, se abbastanza estesa, la persistenza di un certo grado di imprenditorialità della regione e, soprattutto, la capacità del sistema della piccola impresa di essere ancora protagonista attiva della crescita regionale. L’ISTAT individua sia le imprese high growth che le gazelle nelle regioni italiane e il numero è nel complesso rilevante: se infatti ci fermiamo al 2007, anno che precede la crisi (dopo il numero necessariamente cala) si contano, secondo l’indicatore del fatturato, in tutto quasi 15mila imprese ovvero quasi il 10% del totale delle imprese con almeno 10 addetti. Il numero si riduce notevolmente se l’indicatore preso come riferimento è il numero di dipendenti (poco più di 5mila). Le gazelle sono solo un parte di tale insieme (tra le 1300 e le 1550 con l’indicatore del fatturato, attorno a 700 con l’indicatore dei dipendenti). La Toscana si allinea sostanzialmente alle altre regioni del centro nord sia sulle high growth che sulle gazelle e questo sia in termini di fatturato che di dipendenti. A partire da questa analisi, utilizzando i dati sulle imprese, abbiamo provato ad individuare in modo più dettagliato entrambe le categorie di imprese in Toscana, utilizzando però solo i dati sugli addetti. Ad una prima analisi risulterebbero presenti in Toscana 508 imprese high growth con un numero di dipendenti pari a oltre 15 mila rispetto agli 8500 del 2002; di queste imprese 187 stanno nel manifatturiero ed occupano più di 5300 dipendenti (erano quasi 3200 nel 2002). Considerando che nel caso dell’analisi ISTAT il calcolo condotto sul fatturato aumentava in modo significativo il numero è evidente che siamo di fronte ad un fenomeno interessante. Di questa imprese le più giovani –ovvero le gazelle- sono 119 di cui 38 nel manifatturiero. Infine la dimensione media comincia ad essere interessante”.

“Si tratta evidentemente  – ha aggiunto Casini Benvenuti – di un fenomeno tutto da studiare per capire più a fondo quali siano le caratteristiche di queste imprese in termini di apertura all’estero, rapporti con le altre imprese, tipologia di lavoro utilizzato, rapporti con il mondo della ricerca. Il giudizio è evidentemente ancora da formulare. Ad un primo sguardo al fatto certamente positivo legato alle dinamiche occupazionali vi è quello più incerto legato alle caratteristiche settoriali, con la presenza di alcuni settori sui quali sarebbero opportuni ulteriori approfondimenti”.

“Comunque le ‘imprese high growth’ e le scattanti ‘gazelle’  corrono veloci anche in Toscana – ha concluso il Presidente CNA Toscana – la speranza è che riescano a trascinare nella loro corsa tante altre, a tirare la volata della nostra lenta economia”.

Gianfranco Simoncini, Assessore alle Attività Produttive della Regione Toscana, impossibilitato a partecipare al convegno causa la convocazione del Tavolo di Concertazione da parte del Ministro Passera sulle misure per lo sviluppo, ha inviato la seguente dichiarazione:”Avrei voluto cogliere questa occasione per aggiornare i presenti dell'approvazione da parte del Consiglio Regionale nella seduta di ieri di due atti molto importanti ed attesi dal mondo produttivo toscano: la legge per la competitività ed il Prse. La legge per la competitività recepisce la Small Business Act, che prevede una serie di misure fortemente innovative quali l'uso della leva fiscale, con l'abbattimento dell'Irap per le imprese virtuose, o la riserva di fondi per la micro e piccola impresa. Col Prse abbiamo fortemente ribadito l'impegno della regione a sostegno della piccola impresa,  ponendo una grande attenzione in particolare alle tematiche dell'accesso al credito, dell'innovazione, della creazione delle reti e dell'internazionalizzazione. Queste iniziative puntano  entrambe a sostenere ed a  valorizzare il sistema della piccola impresa che rappresenta una realtà fondamentale del nostro appartato produttivo ed essenziale per il suo rilancio”.