“Cna è vicina alle imprese ed in questo momento il primo pensiero va a tutti i nostri colleghi dell’Emilia che stanno vivendo un momento terribile per il terremoto ed i danni che ha provocato”, questo l’esordio di Paolo Parodi, presidente della Cna di Siena, alla tavola rotonda organizzata a Chiusi dall’associazione senese per parlare di economia e futuro ben moderata da Chiara Lanari. All’iniziativa hanno partecipato anche il presidente regionale dell’associazione Valter Tamburini e il presidente nazionale Cna Ivan Malavasi, a sottolineare la grande delicatezza del momento. “L’economia a Siena non va bene – ha proseguito Parodi -, i numeri sono tali da dare grande preoccupazione per il futuro. Tutto ciò però non ci deve abbattere. In Valdichiana, come in Valdelsa, ci sono delle grandi eccellenze sulle quali dobbiamo investire, avere più fiducia, ad iniziare dal settore del credito”. Significativo il saluto del sindaco di Chiusi Scaramelli, che non si è limitato al mero dovere istituzionale, ma ha fatto un vero e proprio appello a Malavasi affinché si attivi per lo sblocco del patto di stabilità che inchioda le casse dei comuni, anche quelli più virtuosi. Molta preoccupazione è emersa dalle parole di Sergio Valdambrini, presidente Cna Valdichiana: “Per anni abbiamo avuto un sistema economico che aveva le sue basi in tanti settori del manufatturiero. Adesso solo poche aziende stanno resistendo. Tessile e confezioni hanno quasi il 50% dei dipendenti in ammortizzatori sociali, come altri settori, con punte del 90% nelle terrecotte. Ci sono grandi difficoltà anche a riscuotere i crediti. Su tutto ciò è arrivata la mannaia dell’Imu. Ci attendiamo un cambiamento radicale nel modo di vedere e gestire l’economia, sotto tutti i punti di vista. Chiara la preoccupazione anche nelle parole di Valzer Tamburini: “La situazione per tutti è brutta in Toscana e Siena non fa eccezione, anzi, la crisi si fa sentire in modo più aggressivo che da altre parti. Ci vuole uno sforzo complessivo, una presa di posizione forte per riuscire a sbloccare certi meccanismi come il patto di stabilità dei comuni, che blocca i pagamenti e tanti progetti di sviluppo. Solo pochi settori in Toscana vanno bene e le piccole imprese e la loro ripresa è l’unica strada per ‘riprendersi’ il futuro”. Fortissime le parole del presidente Ivan Malavasi: “Vorremmo che Monti dicesse che l’aumento dell’Iva non sarà fatto. Le imprese non ce la fanno più a pagare le imposte. Siamo coscienti che un anno fa l’Italia era sul baratro e che ora è quasi salva, ma proprio per questo dobbiamo ripartire con le piccole e medie imprese artigiane. Il Governo deve osare, fare scelte forti, per non essere prigioniero dei partiti. La spesa pubblica deve essere tagliata in modo fortissimo. Basta tasse, le imprese hanno diritto alla speranza ed alla fiducia”. Ovviamente sono stati moltissimi gli interventi degli artigiani presenti, che hanno consegnato a Malavasi e Tamburini molti compiti da fare ed istanze da rappresentare. La partecipazione è stata molto forte, a significare il grande attaccamento degli artigiani all’associazione e la ferma determinazione ad uscire dalla crisi economica.