All’incontro con le aziende del settore moda che si è svolto nella sede CNA di Pontedera, dopo l’introduzione di Amerigo Buti Presidente CNA Federmoda Pisa, Antonio Franceschini Responsabile Nazionale CNA Federmoda ha trattato l’argomento “Made in Italy” ed ha fatto il punto sullo stato della normativa europea e nazionale e sui vari progetti promossi da CNA a livello nazionale  per valorizzare le produzioni delle nostre aziende. Successivamente Chiara Di Sacco, Responsabile Area Sviluppo Economico CNA Pisa, ha illustrato i vari  strumenti finanziari disponibili e le opportunità offerte dai bandi regionali a disposizione delle aziende; quindi Francesco Avella, Responsabile Servizi aziendali CNA Area della Valdera, ha illustrato le novità  sugli adempimenti fiscali (studi di settore, redditometro, spesometro). E’ seguito un saluto di Andrea Zavanella Presidente CNA Pisa. Nel corso del dibattito gli imprenditori hanno sottolineato il grave problema della legalità e lanciato l’allarme sul fenomeno dumping anche nelle imprese conto terzi delle calzature, maglieria e abbigliamento.

Da qualche tempo si sta infatti verificando un fenomeno di concorrenza sleale, dovuto soprattutto alla presenza di gruppi di neo aziende composte da personale di origini asiatiche, che si propongono sul mercato con prezzi inferiori di oltre il 50% rispetto a quelle della zona. Queste attività, molto atipiche e poco in regola, spesso lavorano al nero adoperando talvolta lavoro sommerso e in locali non conformi alle normative. Le aziende CNA accettano la concorrenza, ma alla pari, con uguali regole e stessi diritti e doveri, e soprattutto versando le imposte dovute. Ebbene servono più controlli sul territorio da parte delle autorità locali e soprattutto un ‘azione più convinta delle istituzioni, in quanto il fenomeno è degenerato. E’ necessario combattere i fenomeni di dumping ambientale e sociale su cui le imprese asiatiche fanno leva per abbattere i propri costi di fabbricazione, è necessario difendere il Made in Italy anche con percorsi di certificazioni e tracciabilità  dei prodotti a livello internazionale.

L’artigianato della moda, pelle e tessile-abbigliamento segna un seppur debole punto di inversione di tendenza e registra le prime variazioni positive su un 2009 e inizio 2010 basso nei volumi produttivi e nei fatturati. Il lavoro è aumentato rispetto ad un anno fa, ma purtroppo non arriva tutto alle aziende regolari. Le aziende del settore moda (tessile abbigliamento e calzature) in provincia di Pisa sono circa 1.800 (di cui circa 900 sono artigiane). Da registrare negli ultimi dieci anni una flessione aziendale molto elevata, soprattutto nel settore artigianale, basti pensare che nel 2001 le aziende in totale superavano le 2.200 unità, contro le 1.800 attuali.