Emerge un quadro preoccupante dall’analisi dei dati elaborati dall’Ufficio credito Cna Pisa circa i rapporti fra banche e imprese locali. La situazione finanziaria delle imprese locali e i rapporti fra banche e imprese sono stati illustrati giovedì 31 marzo nella sede provinciale CNA Pisa nel corso di una conferenza stampa,  nella quale sono stati diffusi i dati dell’osservatorio CNA sul credito e le condizioni applicate dai maggiori istituti di credito operativi sul territorio pisano, oltre ai report dell’attività di CNA Pisa e Fidi Toscana sul fronte del sostegno alle imprese. Alla conferenza stampa hanno partecipato per FIDI Toscana il Presidente Paolo Rafanelli, il Responsabile Area Garanzie e Agevolazioni  Pietro Bracci, Gianluca Sbrana Responsabile Territoriale e gli addetti della succursale di Pisa,  Taccetti e Bianchi; per CNA Pisa erano presenti il presidente Andrea Zavanella, il direttore Rolando Pampaloni, la responsabile Area Sviluppo Economico Chiara di Sacco.

I dati elaborati dall’Ufficio Credito CNA Pisa sono altamente significativi, poiché, pur non essendo dati assoluti di tutto il territorio provinciale, delineano  in modo attendibile le dinamiche dei rapporti banca – impresa per il consistente numero di casi esaminati nel dettaglio. L'Ufficio Credito nel 2010 ha infatti effettuato circa 500 consulenze che si sono trasformate in 448 pratiche di cui 221 come credito e 227 come agevolato. Nel 2011 l’Ufficio Credito CNA Pisaha verificato un'altra stretta creditizia sia da parte delle banche che dei Consorzi Fidi che hanno visto aumentare il  contenzioso notevolmente a fine 2010. Il panorama bancario attualmente non è dei migliori: le banche stanno di nuovo attuando una stretta creditizia anche per problemi legati ai loro bilanci; pertanto il ruolo associativo diventa fondamentale in quanto effettua una consulenza non solo per migliorarne l’aspetto finanziario, ma anche al fine di orientare il cliente verso gli istituti più sensibili e più tempestivi e gli strumenti più idonei. CNA Pisa con questa analisi è riuscita ad evidenziare queste situazioni che naturalmente variano costantemente, notando che a causa di queste difficoltà si torna ad utilizzare la pratica diffusa di utilizzare un numero di banche eccessivo rispetto al fatturato; ciò peggiora ulteriormente la situazione finanziaria dal momento che in questo modo si paga  molto di più riuscendo più difficilmente a controllarle e avendo condizioni peggiori sia in termini di tasso ma soprattutto di spese. La rilevazione ha interessato tutte le banche del territorio: MPS, CRSM, CARIFIRENZE, UNICREDIT, CARILUPILI, CRVolterra e tutte le banche di credito Cooperativo del territorio. Le condizioni di tasso, nonostante il periodo attuale che  conferma un euribor molto basso, sono molto elevate: quasi un 32% delle imprese  paga un tasso maggiore dell'8% con ampi spazi anche per lo strumento di garanzia del confidi laddove le imprese non abbiano grande forza contrattuale. Chiaramente gli imprenditori che pagano un tasso con queste caratteristiche sono anche coloro che hanno spese molto elevate.

Il Presidente CNA Pisa  Andrea Zavanella ha articolato un ragionamento su tre snodi: costo del credito, accessibilità e rimedi. “Il costo del credito – ha attaccato  Zavanella – sta crescendo spesso anche in modo non giustificato se si pensa che nel 2010 il tasso Euribor è oscillato intorno all’1,5%, mentre i tassi applicati ai clienti sono in media del 7-8% e ben 1 impresa su 3 paga il debito a tassi superiori all’8%. I costi poi sono rappresentati dalle commissioni  e dai costi per ogni singola operazione e, considerati i margini operativi delle imprese sempre più ristretti, comincia diventare una voce di costo sempre più significativa. Ma il problema vero rimane comunque quello dell’accesso al credito, poiché i rubinetti sono sempre più chiusi. Ecco perché CNA Pisa, in aggiunta agli strumenti tradizionali come ACT, ha rinnovato una convenzione anche con FidiToscana;  i consorzi Fidi sono infatti uno strumento sempre più rilevante ai fini della erogazione del credito.  I numeri di FidiToscana sul territorio pisano, 115milioni erogati a 692 imprese nel 2010 e nel 1 trimestre 2011 con una erogazione media di 160mila euro a impresa, confermano che questa è la strada giusta per poter finanziare chi ha idee, prodotti e coraggio per affrontare sfide sempre più difficili”. 

“Per i motivi di cui sopra – ha continuato il Presidente CNA Pisa – negli ultimi due anni ci siamo avvicinati alle misure e alla struttura di FidiToscanache ha mostrato interesse a costituire sul territorio regionale di riferimento un più stretto collegamento con le realtà imprenditoriali ed economiche, diffondendo dentro le nostre strutture una migliore e più capillare conoscenza delle attività da essa svolte e delle possibili forme di sostegno e cooperazione allo sviluppo che essa può fornire alle predette realtà. Nel 2010 avevamo firmato con Fidi Toscana un primo protocollo d’intesa che sanciva la collaborazione tra la nostra associazione e fidi; proprio in conseguenza dell’esperienza positiva di tale accordo e del fatto che FidiToscana ha trovato una rete associativa di qualità, si è deciso di consolidare tale rapporto con una vera e propria convenzione che prevede anche un riconoscimento per l’attività professionale fatta dal nostro ufficio credito”.