La piccola impresa giovane in Toscana è dinamica, ma ha necessità di credito, semplificazione, certezze e formazione
Giovani, tecnologie, formazione, qualità, collaborazione, condivisione, semplificazione. Queste le parole chiave con le quali i Giovani Imprenditori di CNA Toscana intervengono nel dibattito sul futuro dell’economia toscana.
“La nostra regione – dichiara Giuseppe Santillo Presidente CNA Giovani Imprenditori Toscana – mostra un gran dinamismo della piccola impresa e dei suoi giovani. A fronte di una disoccupazione giovanile del 25% e dell’aumento dei cosiddetti ‘Neet’, nei primi 5 mesi del 2012 (dati al 18 maggio) sono state presentate circa 500 domande sulle nuove misure della Regione a sostegno dell’imprenditoria giovanile, 148 sono di micro impresa; di queste ne sono state deliberate da Fidi Toscana (per i tempi di istruttoria) 154 e finanziate dalle banche solo 14. Il bando per la nascita di nuove imprese agricole ha avuto, in una sola tornata, 634 richieste di giovani toscani. Non si può quindi parlare di mancanza di iniziativa del mondo giovanile, quanto di una grave difficoltà di accesso al sistema e soprattutto di accesso al credito. Le categorie che hanno più difficoltà ad accedere al credito, nonostante garanzie pubbliche fino all’80% come nel caso della legge sull’imprenditoria giovanile, sono proprio quelle che ne hanno più bisogno, le imprese nuove nate”.
Nel mondo si parla di una terza rivoluzione industriale, attuata dalla combinazione vincente di manifattura diffusa, tecnologie, condivisione dei luoghi e degli strumenti di lavoro e di open innovation; in Europa si parla di Agenda Digitale e di Small Business Act. Il Governo lavora a un’Agenda Digitale italiana quale strumento per la competitività del paese e ha costituito una task force per la nascita di start-up innovative. Interi corpi di intellettuali ed accademici parlano di artigianato quale tratto fondamentale per il rilancio del manifatturiero, nella sua combinazione con qualità, innovazione e tecnologia.
“In Toscana invece – commenta il Presidente dei Giovani Imprenditori della CNA Toscana – si pensa a ridefinire una nuova politica industriale di stampo novecentesco, non si sente nominare una delle parole chiave abilitanti un contesto territoriale fertile e proiettato al futuro. Un contesto in cui siano ridotti i costi delle imprese legati al tempo e al denaro impiegato nella burocrazia o nella ricerca di altri elementi non legati strettamente alla produzione”. “Servono – conclude Santillo – semplificazione e certezza dei tempi, sia per aprire un’impresa come per ricevere contributi pubblici o risposte dalla pubblica amministrazione. Agli imprenditori serve un accesso alla formazione più snello ed agevole, dove le esigenze formative siano soddisfatte in base alle reali esigenze e non ai vincoli imposti dai bandi. Serve un contesto in cui ci siano regole chiare e in cui sia chiaro e facile fare le cose. In Toscana c’è un gran bel progetto per i giovani, che i giovani imprenditori della CNA hanno sostenuto a sostengono con forza. Ma non sono sufficienti politiche verticali per i giovani, servono politiche trasversali per i nuovi, per ciò che è nuovo, per il mondo che i giovani stanno costruendo, non per quello dal quale sono espulsi, o rifiutati o sfruttati”.