Il fermo dei taxi anche a Siena ha avuto un successo pieno, senza che nelle due ore previste siano stati creati gravi problemi ai cittadini ed al buon andamento della vita cittadina. Era ed è importante per i taxisti del Cotas di Siena far conoscere le proprie ragioni contrarie alla liberalizzazione senza regole e tutele, al pari degli investimenti fatti dal consorzio negli ultimi anni e della qualità che è stata raggiunta nel servizio, grazie anche alla professionalità degli addetti. Tutto ciò è stato esposto anche alle maggiori autorità cittadine, che al termine del corteo hanno incontrato la rappresentanza del Cotas di Siena accompagnati dal direttore Cna Siena Gianni Castagnini. Il sindaco Franco Ceccuzzi, il comandante della Polizia Municipale Simone Bonucci e il prefetto Gerarda Pantalone hanno ascoltato le ragioni della categoria trovando ampie convergenze nel comune obiettivo della tutela della città e degli utenti del servizio taxi. Di seguito il testo della lettera consegnata alle autorità presenti.
Lettera al Prefetto
Illustrissima Sua Eccellenza il Prefetto di Siena, noi tassisti di Siena, con il presente documento, vogliamo manifestarLe tutta la nostra preoccupazione ed insoddisfazione per le disposizioni, ormai note, contenute del Decreto legge sulle liberalizzazioni, riguardante il settore Taxi, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 gennaio. Riteniamo che in detto Decreto non si sia tenuto conto, in maniera attenta, del diverso livello qualitativo del servizio di taxi offerto nelle varie realtà urbane presenti in Italia ed ora si rischia di mettere in seria difficoltà il futuro delle famiglie di tanti colleghi che hanno investito, indebitandosi fortemente, tutti i propri averi in questo lavoro, che spesso rappresenta l’unica fonte economica per vivere. In particolar modo riteniamo errata la disposizione che affida ad un Autority centrale sui trasporti la regolamentazione relativa all’offerta del servizio taxi riguardante il n° delle Licenze, gli orari, i turni di servizio e addirittura la territorialità. Crediamo che sarà impossibile per tale autorità prendere in esame, in maniera dettagliata e corretta, la situazione degli oltre ottomila comuni italiani i cui sindaci dovrebbero essere tutti consultati. Il rischio è, che per determinare i valori di tali regolamentazioni saranno presi a base criteri di massima, tipo il rapporto fra licenze e numeri abitanti, che non tengono assolutamente conto delle diverse condizioni presenti nelle varie città italiane. Un esempio: a Siena le Licenze taxi sono 53, ma coloro che conducono taxi quotidianamente coprendo il servizio H24 sono 70 ed i turni sono già liberi e sviluppati sulle 24 ore per ogni taxi. Inoltre sarebbe possibile credere di conciliare, in un centro storico estremamente complesso e delicato come quello di Siena, un aumento consistente di taxi in circolazione, con le esigenze di sicurezza, ordine pubblico e fruibilità di esso da parte della popolazione? Decisamente no, determineremo danni e disagi seri per tutta la comunità. Ci pregia comunicarLe che molte delle soluzioni previste dal decreto sono già in essere nella nostra città da anni, avendo a suo tempo, in maniera seria e responsabile per venire incontro alle esigenze dei cittadini, applicate molte delle indicazioni della riforma Bersani che ora sono riproposte. Dal 2000 al 2008 il numero delle licenze del comune di Siena è passato da 36 a 53. Come già detto il numero di conducenti di taxi è di 70, alcuni dei quali solo stagionali. Abbiamo il servizio di taxi collettivo e quello di taxi multiplo ed abbiamo anche la flessibilità negli orari di servizio che ci permette di compensare flussi di richieste straordinari ed imprevisti. Il nostro è un servizio decisamente moderno ed efficiente. Abbiamo fatto investimenti importanti in tecnologie per dare risposte tempestive alle esigenze dei fruitori del servizio taxi, come quella della ricerca satellitare del taxi più prossimo all’utente. Purtroppo, per noi, già da alcuni anni ed ormai per una gran parte di anno, la nostra offerta di servizio è di gran lunga superiore alla domanda. Basta vedere i numerosi taxi che stazionano negli appositi stalli in attesa dell’eventuale cliente. Cosa impensabile qualche anno fa. Se il Decreto non sarà modificato questa situazione si aggraverà ulteriormente aggiungendo tensione nella categoria, messa a dura prova oltre che dalla contrazione del mercato dai continui aumenti del carburante e dagli alti costi di gestione. La sensazione è che per risolvere le criticità del servizio taxi in alcune grandi città si vadano a creare grandi problemi in altre, spesso piccole, nelle quali, invece, il servizio offerto è perfettamente adeguato alle esigenze della collettività e a Siena, orgogliosamente, possiamo dire che il servizio offerto è ad un livello di quasi eccellenza rispetto a tante altre realtà italiane. Un’ultima riflessione già accennata in precedenza: proviamo per un attimo a pensare cosa significherebbe per Siena inserire ancora altre auto bianche in un centro storico così particolare e delicato, con una mobilità già congestionata da furgoni di ogni tipo, ncc, taxi, auto dei residenti, dei portatori di handicap, dei cortei delle contrade, dalle folle dei turisti ecc. Insomma, noi crediamo che una riforma seria debba essere fatta valutando correttamente ed in maniera capillare tutte le problematiche e che le soluzioni pensate per una grande città potrebbero essere controproducenti e peggiorative per una piccola città come Siena. Togliere autorità alle amministrazioni comunali dove le cose funzionano è un errore macroscopico. Per questo riteniamo che il decreto dovrebbe contenere elementi che consentano di tener conto di ciò e ne sollecitiamo la modifica proprio in questa direzione. Nella speranza che Lei possa farsi portavoce presso il Governo delle nostre preoccupazioni ed istanze, fatte, crediamo, soprattutto nell’interesse generale e non in una logica corporativa, La ringraziamo sentitamente.
Cordialità
In rappresentanza dei tassisti di Siena,
Roberto Guerrini Presidente CO.TA.S. ( Consorzio Tassisti Senesi)