Nicola Tosi è il nuovo Direttore di CNA Arezzo. A partire dal 2 aprile subentra a Giuseppe Ginepri che ha guidato l’associazione dal 2003. “Ringrazio il Presidente Sereni e l’intera direzione provinciale per la fiducia che mi è hanno accordato oltre a Giuseppe Ginepri per l’importante “eredità” che mi ha lasciato. Adesso lavorerò per una fase nuova di CNA, partendo proprio dalla valorizzazione di quanto fatto finora”.

La crisi sta trasformando le imprese. E quindi le associazioni che le rappresentano.

“Il nostro obiettivo – annuncia Tosi – è gestire e non subire la crisi. In questa prospettiva ripartiamo dall'analisi dei bisogni ovvero dalla verifica delle priorità per gli imprenditori. Non vogliamo solo sostenere le imprese nell’affrontare l’emergenza ma metterle nelle condizioni di essere pronte al momento della ripresa quando è prevedibile che poco e nulla sarà come prima della crisi”

CNA è un'associazione orientata a soddisfare le richieste dei propri associati e intende farlo in tempo reale. “Chi ha bisogno di accedere rapidamente al credito, di gestire subito un fornitore, di affrontare una scadenza o di controllare qualunque insidia improvvisa ostacoli la vita dell'impresa, dove poter fare affidamento su un'organizzazione dinamica capace di fare della rapidità di intervento e del problem solving i propri elementi distintivi – commenta il nuovo Direttore di CNA Arezzo – Negli ultimi tre anni i bisogni e il modo di fare impresa sono profondamente mutati. Gli artigiani e i piccoli imprenditori hanno dovuto trasformare i meccanismi di gestione, orientandoli verso una maggiore managerialità. E con una rapidità che è stata maggiore di quella registrata negli ultimi vent’anni. Da qui la necessità che la flessibilità e la capacità di interpretare il cambiamento adeguando strumenti e risorse alle nuove esigenze rappresentino una costante di tutti i sistemi evoluti”. E sono destinati a diventare sempre di più l'elemento caratterizzante della struttura CNA.

“Il nostro “stile di lavoro” è non solo di dare risposte ma farlo in tempi rapidi: una medicina giusta diventa inutile se arriva in ritardo. Le priorità che oggi un artigiano vuole vedere soddisfatte si riassumono quasi tutte in interventi da attuare nel breve periodo e sono spesso conseguenza della stretta creditizia e della crisi di liquidità. Le dinamiche di accesso al credito saranno sempre più selettive e tenderanno a distinguere tre fasce di imprese divise tra clienti non graditi perché poco patrimonializzati e considerati di dubbia solvibilità, tra clienti intermedi che accederanno ai finanziamenti grazie all'intervento dei consorzi fidi e tra i clienti migliori che accederanno a condizioni privilegiate in virtù della solidità e della capacità di produrre reddito. Se per queste ultime due fasce di clientela l'accesso al credito potrebbe restare difficile ma legato principalmente a questioni di costo, il problema si pone per le imprese più deboli – grosso modo un terzo di quelle ancora attive – che dovranno operare nel mercato senza affidamenti. È anche in questa direzione che deve essere orientata la nostra attenzione soprattutto se consideriamo che dietro a queste c'è un indotto con posti di lavoro a rischio e famiglie in difficoltà”.

Tra le proposte che CNA Arezzo giudica prioritarie c'è la richiesta di interventi congiunti a sostegno della filiera manifatturiera toscana che agevolino e salvaguardino le imprese del territorio che privilegiano per le loro lavorazioni esterne, tutti quei laboratori artigiani che operano conto terzi. Se vogliamo tutelare davvero il made in Italy riserviamo contributi e facilitazioni alle imprese che esibiscono contratti di fornitura dentro la filiera del territorio.

Tra le prime iniziative che Nicola Tosi ha messo in programma, c’è  un ciclo di incontri, uno per zona, che verranno dedicati ai problemi centrali delle imprese: credito, semplificazioni tributarie, la riforma del mercato del lavoro, le reti d’impresa, i progetti di internazionalizzazione.