La colpa dell’inquinamento acustico e dello smog in Via Covetta non è dei soli mezzi pesanti. Gli autotrasportatori di Cna Fita (info su www.cna-ms.it) non ci stanno, e si difendono dopo gli “attacchi” degli abitanti di Via Covetta che si erano rivolti al primo cittadino, Angelo Zubbani per protestare per i disagi provocati dai mezzi pensati lungo l’arteria. Disagi che, secondo la principale sigla degli autotrasportatori, “potrebbero essere per lo meno alleviati con un po’ più di attenzione e sensibilità da parte della società che gestisce i transiti dei trailers (semirimorchi) da e per il Porto di Carrara e allo stesso tempo dai siti produttivi della Zona Industriale Apuana”. Non è intenzione di Cna Fita, né tanto meno degli autotrasportatori “polemizzare” sui disagi in Via Covetta, ma è giusto “dipingere la realtà”. “Via Covetta – fa presente Giorgio Favullo, Referente Cna Fita Massa Carrara – è un’arteria fondamentale per il traffico veicolare pesante, in modo particolare per le imprese locali di autotrasporto. Non solo ha una posizione strategica in quanto strada di diretto collegamento con la zona industriale per i veicoli adibiti al trasporto merci in uscita dal casello autostradale di Carrara, ma soprattutto perché, insieme all’Aurelia e a Viale Da Verrazzano e Viale Colombo, è l’anello di congiunzione tra gli insediamenti produttivi e gli opifici delle province di Massa Carrara e La Spezia. E’ chiaro – analizza – che con il divieto di transito lungo i Viali a mare per veicoli di massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate durante il periodo estivo, Via Covetta vede, insieme all’Aurelia, un aumento del traffico commerciale, in particolar modo di quello in uscita o diretto verso il Porto di Marina di Carrara. Risulta però difficile pensare che siano solo i veicoli pesanti a produrre inquinamento acustico e smog, visto l’alto livello di congestionamento delle strade del nostro paese, nel quale da un lato quasi il 90% delle merci viaggia su gomma, e dall’altro le imprese di autotrasporto sono costrette a confrontarsi con una forte carenza di infrastrutture ed hanno a disposizione strade ormai obsolete non più in grado di sopportare gli attuali livelli di veicoli in circolazione. Il nostro territorio, purtroppo, non fa certo un’eccezione alla situazione nazionale”. Secondo Cna Fita non si può pensare di contrastare fenomeni come rumore e gas di scarico attraverso “interventi di riduzione del traffico veicolare pesante o divieti di transito. Certo è che i veicoli pesanti – analizza Favullo – che quotidianamente sbarcano e si imbarcano nei Ro-Ro (navi-traghetto) che da qualche anno attraccano al Porto di Marina di Carrara hanno contribuito ad aumentare il numero dei transiti dei veicoli pesanti in Via Covetta. Se la società che gestisce i transiti, in modo particolare nel periodo di chiusura al traffico pesante dei Viali a mare, nonostante a quel che ci risulta già sollecitata in tal senso dall’Autorità Portuale, si impegnasse effettivamente a sensibilizzare i conducenti dei veicoli ad utilizzare il casello della zona industriale sia per l’ingresso che per l’uscita dalla rete autostradale, si otterrebbe un alleggerimento del traffico pesante lungo la Covetta, con immediati benefici per i residenti e per tutto il traffico locale, commerciale e non. Se poi, anche gli stabilimenti produttivi siti nella zona industriale si impegnassero a loro volta a dare indicazioni ai mezzi che dall’autostrada raggiungono i loro piazzali o si dirigono verso quest’ultima dopo aver caricato e scaricato merce, gli effetti sul traffico locale sarebbero ancor più positivi”. Cna Fita tira in ballo un progetto rimasto nel cassetto: “si fosse realizzato – conclude il Referente dell’associazione – uno nuovo svincolo autostradale fra quelli esistenti di Massa e di Carrara all’altezza della zona industriale in diretto collegamento con il Porto (purtroppo naufragato insieme al progetto della terza corsia autostradale) il problema sarebbe già stato risolto da tempo”.