Chiediamo misure efficaci ed urgenti per scongiurare danni sociali ed economici e rilanciare il settore
A causa della crisi post pandemica e della flessione della domanda, delle conseguenze delle guerre e delle tensioni sui mercati internazionali e dell’inflazione, le imprese del settore moda da tempo vivono una fase di difficoltà che rischia di disgregare un tessuto economico importante per l’economia regionale. CNA Toscana e Confartigianato Imprese Toscana esprimono tutta la loro preoccupazione per la situazione del comparto e chiedono misure urgenti di sostegno e di rilancio di un settore che è fondamentale per l’economia toscana e per il Made in Italy.
Per il presidente nazionale e regionale di Confartigianato Moda Moreno Vignolini e per il Presidente di CNA Federmoda Toscana Paolo Pernici: ‘Come imprenditori da tempo abbiamo lanciato l’allarme sulle conseguenze della crisi del settore moda a cui si sono uniti i lavoratori. Da febbraio chiediamo incessantemente al Governo misure importanti e urgenti a sostegno di un settore strategico non solo per l’economia toscana, ma anche per tutto il Paese. Un settore che fonda le sue produzioni sulle competenze e sulla creatività, la cui crisi rischia di produrre conseguenze irreparabili sulle filiere della moda e sull’economia toscana e nazionale. Conseguenze che si ripercuoterebbero anche su interi comparti collegati, come la meccanica, l’impiantistica e la logistica oltre a produrre un danno sociale rilevante”.
Per i presidenti di CNA Toscana Luca Tonini e di Confartigianato Toscana Ferrer Vannetti: “Non esistono segnali di inversione di tendenza sul settore moda: i dati parlano chiaro e dicono che la crisi sta diventando strutturale. Lo dimostra chiaramente anche il fatto che tutti i settori della filiera compresa la meccanica, la minuteria metallica, l’impiantistica, fino ad arrivare alla logistica, stanno iniziando a soffrire a loro volta. La maggior parte delle nostre imprese, non dimentichiamolo, sono ‘contoterziste’ e rappresentano l’ultimo anello della filiera, ma dopo di queste esiste un mondo di indotto e di servizi. Sommando tutti gli addetti arriviamo a centinaia di migliaia di persone che rischiano seriamente di rimanere senza lavoro a causa della chiusura di una enorme quantità di imprese. In questo senso riteniamo positiva la presa di posizione del Consiglio Regionale con la mozione e le conseguenti proposte, ma ci aspettiamo un passo decisivo del Governo nazionale con interventi incisivi e a lungo termine”.