La scadenza del 17 marzo 2011 per la richiesta di autorizzazione per gli scarichi di acque meteoriche dilavanti di cui alla legge regionale 20/2006 avrebbe interessato un discreto numero di attività con adempimenti particolarmente complessi ed estremamente onerosi. Tra le attività interessate ci sono: gli impianti per la gestione dei rifiuti compresi gli impianti che gestiscono rifiuti recuperabili (per esempio inerti), gli impianti di distribuzione di carburante, i centri di raccolta dei veicoli fuori uso, le attività di trattamento di superficie di materie, oggetti e prodotti che utilizzano solventi organici per pulizia, stampa, sgrassaggio, verniciatura. Peraltro, stante la normativa attuale (Regolamento n. 46/r del 2008) queste attività avrebbero comunque dovuto “dimostrare” di non avere necessità di richiesta di autorizzazione anche se ad esempio non hanno “piazzali esterni” dove si potrebbero formare acque meteoriche dilavanti, oppure tali “piazzali” ma non sono utilizzati per l’attività (es. deposito materiali); tale dimostrazione, con la normativa attuale, deve comunque essere predisposta da un tecnico. Ben più complessa ovviamente la richiesta di autorizzazione per chi rientra nella norma.
Considerato che il regolamento in questione (46/r) è in fase di revisione, anche per le recenti modifiche alla normativa nazionale, CNA Toscana ha chiesto e ottenuto dalla Regione una proroga di un anno. Tale proroga consentirà di modificare il regolamento e, nei limiti del possibile, semplificare la procedura per le attività interessate. La proroga sarà inserita nella Pdl 44/2010 Legge di manutenzione regionale licenziata mercoledì 9 marzo dalle Commissioni regionali e che andrà in Consiglio Regionale martedì 15 marzo, purtroppo proprio a ridosso della scadenza. “Ma la Regione ha assicurato – afferma il Coordinatore Ambiente e Sicurezza CNA Toscana Riccardo Sabatini – che la legge entrerà in vigore il giorno successivo alla approvazione al fine di evitare vuoti legislativi”.
Nella stessa legge è inserita la proroga per l’adeguamento delle piscine al nuovo regolamento regionale.
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