Carenza di ordinativi, problemi di liquidità, pessimi rapporti con il sistema bancario, difficoltà nelle riscossioni. E ancora, eccessiva pressione fiscale, burocrazia asfissiante, concorrenza sleale, eccessivo costo del lavoro, mancanza di una politica industriale di rilancio che ponga al centro la piccola impresa. E si potrebbe continuare. E’ lunga la lista dei problemi che è emersa dal ciclo di Assemblee che ha visto la CNA andare sul territorio a tastare il polso delle imprese ed a raccogliere suggerimenti e indicazioni dalla categoria.
“Il momento economico non è certo facile – dichiara il Presidente CNA Pistoia Aldo Piantini – e le prospettive per il proseguo dell’anno non sembrano offrire sbocchi positivi ad una crisi che colpisce molto duramente le nostre aziende in tutti i settori. Le difficoltà sono molte ma a mettere in ginocchio un numero sempre maggiore di imprese non è certo la presunta inadeguatezza dell’imprenditore che, al contrario, di norma eccelle in quanto a competenze tecniche ed imprenditoriali. Si tratta piuttosto di fattori esogeni, prima fra tutti l’enorme difficoltà nei rapporti con il sistema bancario. Risulta sempre più difficile ed oneroso per le aziende ottenere credito e, in un momento di crisi di liquidità come quello attuale, questo rappresenta un forte limite allo sviluppo ed alla crescita. Occorre potenziare il sistema dei Confidi e superare l’approccio meramente tecnico del merito creditizio a favore di una seria e competente analisi dei singoli progetti aziendali”.
Un altro aspetto è quello della difficoltà nella riscossione dei crediti, fra cui spicca il problema dei ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. “Si tratta di un aspetto che mette in ginocchio le imprese e che risulta inaccettabile dal punto di vista morale, in quanto l’ente pubblico dovrebbe rappresentare il baluardo della correttezza – afferma Piantini – Occorre rivedere i termini del patto di stabilità in modo da rilanciare gli investimenti pubblici, prevedendo termini di pagamento in linea con il mercato. Si tratta di un aspetto fondamentale su cui peraltro il Consiglio dei Ministri ha emanato una direttiva con la quale il Governo intende facilitare l’accesso delle PMI agli appalti di lavori banditi dai Comuni e semplificare le procedure relative ai piccoli appalti pubblici a favore delle PMI. Così come bisogna intervenire in maniera decisa sulle semplificazioni: oggi la burocrazia rappresenta un ostacolo talvolta insormontabile per chi vuole investire e sviluppare la propria attività”.
Nel frattempo il livello della tassazione sulle imprese, così come il costo del lavoro, ha raggiunto livelli insopportabili e l’oramai prossimo avvento dell’IMU si prospetta dirompente sulle aziende. A fronte di questo è emersa la richiesta di sollecitare il Governo affinché dia avvio ad un’efficace azione tesa allo sviluppo ed alla crescita economica. “Il Paese deve dotarsi di un progetto serio di politica industriale che abbia l’obbiettivo del rilancio e che guardi con attenzione alla piccola e micro impresa, che rappresenta il vero asse portante dell’economia italiana – conclude Aldo Piantini – O si prendono misure urgenti altrimenti il crollo sarà verticale”.