“Sulla questione del futuro dei bacini di carenaggio e sui risultati dello studio del Rina apparsi su Il Tirreno – afferma il direttore della Cna di Livorno Marco Valtriani – spetta alle istituzioni e alla politica fare le scelte giuste affinché si giunga alla quadratura del cerchio. Il nostro territorio, la nostra economia, non possono permettersi di perdere nessun altro pezzo per strada, soprattutto se si tratta di settori ancora in grado di svilupparsi. Sarebbe un gravissimo errore abbandonarsi alla facile tentazione di scaricare sui tecnici del Rina la responsabilità di scelte che spettano ad altri. Non riusciamo a comprendere come si possa solamente pensare ad un aut aut, quando si hanno di fronte due settori che hanno mostrato di reggere nonostante tutto alla crisi, e che possono anzi conquistare nuove fette di mercato: una linea mediana c’è sicuramente e la politica nel suo complesso deve trovarla alla svelta, affrontando veramente nel dettaglio le proposte di entrambe le parti in causa. I bacini sono una ricchezza per il territorio, e per di più pubblica, che altri porti ci invidiano e che mai allagherebbero per farne banchine: pensare di destinare tutta l’area ad una monocultura industriale, significherebbe ripercorrere errori del passato. Abbiamo l’opportunità di differenziare (per di più con capitali privati) e dobbiamo sfruttarla, anche se questo comporterà per qualcuno un po’ meno sviluppo, ma a vantaggio di più imprese”.

“Non dimentichiamoci poi – aggiunge Valtriani – che le professionalità legate alla navalmeccanica ed alle riparazioni sono in maggioranza locali a differenza di quelle impiegate per il settore yacht in cui il rapporto si inverte, e che la loro riconversione richiederebbe comunque un lungo percorso.

Lo studio del Rina deve quindi essere un elemento di riflessione – che ci piacerebbe conoscere meglio nella genesi e nei risultati – ma non può essere l’unico; spetta alla politica avere una visione d’insieme  più ampia su cui fare le scelte per il futuro”.