Gli effetti della speculazione nazionale e internazionale e le difficoltà conseguenti alla drammatica situazione in Libia si stanno scaricando pesantemente sul versante dei prezzi dei carburanti. Negli ultimi giorni gli aumenti alla pompa hanno registrato punte da record assoluto, nonostante le rassicurazioni sui quantitativi delle scorte e sul fatto che, nell'immediato, non si sarebbero dovuti registrare incrementi dei prezzi. I dati parlano chiaro: il costo del gasolio negli ultimi due anni è aumentato del 40% ( + 39,67% da gennaio 2009 ad oggi, + 25,08 % da gennaio 2010, + 8,62% solo dallo scorso gennaio)  e la situazione rischia di avere pesanti ripercussioni anche sui trasportatori fiorentini. Rispetto ai costi generali di un’impresa di trasporto, la voce “gasolio” incide infatti per il 30%. E a proposito dei rincari che si annunciano in conseguenza del caro–gasolio in tutti i settori, gli autotrasportatori CNA Fita Firenze insorgono. “Se aumentano i costi diretti – dichiara Luigi Trenti, Presidente CNA Fita Firenze – gli aumenti saranno inevitabili anche nel trasporto. L’autotrasporto, già in fortissima crisi, non può fungere da ammortizzatore. Invece che di aumento delle tariffe di autotrasporto è più corretto parlare del risultato finale di una speculazione di cui i trasportatori non sono responsabili”. CNA Fita Firenze, che associa un terzo delle 2400 aziende di autotrasporto di Firenze, è fortemente preoccupata che, come già avvenuto nel 2008, anche in questa occasione le imprese non solo non riusciranno a riallineare in misura integrale le tariffe, ma saranno costrette a farsi carico degli aumenti.“Se non si interviene presto –continua Trenti -si rischia il collasso del settore e, di conseguenza, la paralisi dell’economia e della produzione. Non si tratta solo di salvaguardare le nostre aziende, ma anche di tutelare l’occupazione. La media degli addetti per azienda, in provincia di Firenze, è di 3. Ciò vuol dire che sono in pericolo anche 7200 lavoratori e altrettante famiglie ”. CNA Fita Firenze chiede infine di istituire una commissione di verifica che accerti l’esistenza o meno di fenomeni meramente speculativi sul costo del gasolio ( non è chiaro infatti perché quando il costo del petrolio aumenta l’adeguamento del costo del gasolio è immediato, mentre quando il costo cala il prezzo rimane sostanzialmente invariato)  ed annuncia forti azioni di protesta. “Ancora una volta viene scaricato sulle nostre spalle il peso di una situazione di cui siamo vittime. Ma – conclude Trenti – la misura è colma e questa volta il settore non rimarrà fermo a guardare. Le aziende sono pronte a mobilitarsi, anche nella provincia di Firenze”.