Un brand nazionale per garantire e certificare il service nautico dal post vendita fino alla manutenzione ordinaria e straordinaria. E’ il progetto di Cna Nautica presentato in occasione del convegno nazionale che si è tenuto giovedì 1 aprile nel salone Udina, promosso dall’associazione degli artigiani nell’ambito di Yare, il salone del refit in corso a Viareggio dove Cna è presente con una collettiva numerosa.

La nautica del refit, uno dei pochi settori della cantieristica con il vento in poppa capace di sviluppare nel 2009 un fatturato di oltre 400 milioni di euro, punta alla leadership nel Mediterraneo mettendo in rete, dal Nord al Sud, le aziende specializzate nella manutenzione per disciplinare la jungla di trattamenti, modus operandi e servizi che in questa fase sta caratterizzando il settore: una misura anti-delocalizzazione per una partita che Cna Nautica vuole giocare in anticipo rispetto ai competitor di Spagna, Grecia, Turchia. “Il primo passo – ha spiegato Luca Sampietro, Referente Nazionale Cna Nautica che da più di un anno sta lavorando al progetto – è qualificare il service partendo dal post-vendita fino alla manutenzione ordinaria e straordinaria con l’obiettivo di rendere omogenei i trattamenti, e quindi, anche le condizioni contrattualistiche che dovranno tutelare sia l’azienda che l’armatore-cliente. Stiamo lavorando ad un contratto nazionale che disciplini il settore che sia trasparente e che sia una garanzia bipartisan”. Il progetto, come anticipato, sarà uno degli strumenti di competitività per le imprese italiane: “Il mercato del nuovo è in crisi – ha spiegatoAndrea Giannecchini, Vice Presidente Cna Lucca e delegato per la subfornitura nautica della Presidenza Nazionale – e questo è un dato di fatto. Stiamo vivendo il rischio di una delocalizzazione della produzione; per evitare che anche la parte della manutenzione venga delocalizzata poco alla volta, dobbiamo essere preparati e lungimiranti offrendo servizi di eccellenza per intercettare le imbarcazioni che solcano il Mediterraneo. Si tratta di innalzare ed uniformare gli standard qualitativi del service”. Un settore su cui la principale associazione degli artigiani sta investendo da ancora prima delle crisi internazionale: “Yare è la più straordinaria risposta – sottolinea Giannecchini – alla crisi. E’ la prima risposta alla nuova era della nautica mondiale. Il refit viareggino e italiano sono destinati a diventare leader in questo particolare settore perché si colloca in un’area fortunata, l’alto Mediterraneo, dove il traffico è molto elevato. Con questo progetto vogliamo evidenziare la nostra filiera a livello mondiale, esattamente come abbiamo fatto con la produzione. Possiamo essere i numeri uno anche nel refit”.