Il 99% delle imprese è in mano alle banche. Burocrazia, inefficienza della macchina amministrativa, tasse e fisco i fattori che hanno contribuito, insieme alla crisi internazionale, a far sprofondare le piccole imprese nel baratro. Poi mettiamoci il lavoro nero e la cattiva gestione del territorio ed il quadro è completo. Pesantissima la stima sui fatturati: secondo Cna Massa Carrara le imprese hanno
perso solo nell’ultimo anno tra il 30%, dato medio, e l’80%. Settori più
penalizzati: costruzioni e nautica.
Gli artigiani questa volta hanno il coltello tra i denti e sono pronti, lunedì 12 dicembre (dalle 19,30 in poi) durante l’assemblea straordinaria convocata da Cna (info su www.cna-ms.it), a mostrare i muscoli: “La tensione ha toccato livello mai registrati tra le aziende – lancia un appello alla partecipazione Dino Sodini, Presidente Provinciale Cna – ogni giorno ricevo personalmente decine di telefonate da parte di imprenditori strozzati dalle banche e ostaggi dei debiti che sono costretti a fare, incapaci di confrontarsi con i paletti della politica e della burocrazia. Prendiamo l’esempio delle banche: dovrebbero sostenere le imprese, ed invece applicano tassi per gli scoperti fino al 12%-13%. Non conosco imprese, ad oggi, che non abbiamo saldi negativi. Tutte le imprese sono indebitate. Ma se crollano le imprese, gli artigiani, chi crea lavoro ed economia, anche le banche dovranno fare i conti con la crisi. Si è pensato a salvarle, ma le imprese chi le salva?”.
La casistica portata in dote da Cna al dibattito è varia e allo stesso tempo anonima: “Raccontare le difficoltà che ogni giorno un imprenditore vive non è facile. Oggi è impossibile ed insostenibile sopportare il costo della burocrazia che, legato ai costi del fisco e alle tasse, divorano i nostri fatturati. La burocrazia dei paletti fa chiudere le imprese: ogni giorno abbiamo nuovi casi sotto gli occhi”.
Tra le voci di spesa più pesanti quello legato alle
tasse: “Tarsu ed Ici costano mediamente 10-15 mila euro all’anno ad un’impresa
media. Sono costi che vanno aggiunti ad una marea di voci che ogni anno
crescono per effetto dell’inflazione e del caro vita. I costi aumentano, i
fatturati si sgretolano. Siamo impotenti di fronte a questo scenario”. Eppure
Cna qualche risultato vuole portarlo a
casa se non altro per dimostrare che c’è ancora una speranza: “Sarà un
momento per sfogarsi – conclude Sodini – l’assemblea è il preludio a delle
iniziative che hanno l’obiettivo di esprimere tutta la frustrazione di una
categoria, di famiglie, che non ce la fanno più. Vogliamo dire basta a questa
politica, a queste banche, a questo sistema che ogni giorno minaccia la
sopravvivenza di chi tiene in piedi questo territorio, e questo paese”.