“Le botteghe storiche possono contribuire al rilancio commerciale e turistico dei centri urbani. Sono il legame fisico con la storia, la memoria operosa e sociale di un territorio, un patrimonio immateriale ancora prima che materiale da custodire e da valorizzare. Carrara può trarre beneficio dall’albo nazionale proposto da Cna al Governo. È uno strumento utile nei confronti del quale mi auguro, e noi tutti ci auguriamo, diventi presto realtà”: per Lucilla Santucci Martini, CNA, titolare del Leon d’Oro, leggendaria “Fiaschetteria” di Piazza Alberica, siamo nel cuore del centro di Carrara, l’avvio del percorso che porterà alla nascita dell’albo nazionale delle botteghe storiche è più di “una bella notizia”. Lo prevede lo schema di decreto legislativo approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri, in attuazione della legge per la concorrenza, su proposta del ministro per la Pubblica amministrazione, senatore Paolo Zangrillo. Gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, questo strumento riconosce e tutela attività commerciali, botteghe artigiane ed esercizi pubblici che sono parte integrante della nostra storia.

Il Leon D’Oro ne è l’esempio: nato nel 1898 fa parte del circuito nazionale delle Botteghe Storiche. Dal 1995 è di proprietà della famiglia Santucci Martini che il prossimo anno festeggerà il trentennale –  “È un elemento di promozione e di richiamo per i turisti che entrando nel nostro bar vengono catapultati in un’altra epoca. Ma lo è anche per i nostri concittadini che qui trovano e respirano la carrarinità. Sono come libri parlanti. – racconta con orgoglio Lucilla – La nascita di un albo nazionale permette di riconoscere ed esaltare insieme alla longevità di queste attività, la loro incredibile resilienza. Il web ed i social poi oggi amplificano le peculiarità delle città e delle stesse attività diventando a tutti gli effetti elementi di attrazione dei centri e dei borghi. La storia che questa attività si porta dietro ci ha aiutato a superare anche momenti difficili. E’ un valore commerciale oltre che culturale”.

I sette articoli dello schema di decreto legislativo prevedono che i Comuni, le Unioni di Comuni e le Regioni possano costituire propri Albi delle botteghe storiche in cui elencare, anche a richiesta dei rispettivi titolari, le attività con almeno 50 anni di vita connotate da particolare interesse storico, culturale, artistico, turistico, merceologico o legato alle tradizioni locali. Il provvedimento stabilisce inoltre i criteri per definire le “attività storiche di eccellenza”, ovvero quelle che si svolgono da almeno 70 anni continuativi nello stesso locale e sono gestite da almeno tre generazioni consecutive della stessa famiglia o dal dipendente che sia subentrato o vi abbia operato per almeno dieci anni.

Le attività di eccellenza possono essere classificate, su istanza degli interessati, come beni culturali, in quanto espressione di identità culturale collettiva. Un successivo decreto interministeriale definirà le modalità operative dell’Albo nazionale, tra cui i flussi di comunicazione tra i diversi livelli di Governo e la diffusione dei contenuti nei relativi siti istituzionali. Per implementare campagne informative, sono inoltre previste misure che saranno successivamente adottate dal Ministero del Turismo. “La nostra attività farà sicuramente parte di questo albo. – conclude Lucilla – Ne saremo promotori insieme alle altre attività del territorio”.