E’ stato approvato all’unanimità mercoledì 7 settembre dalla Commissione Sviluppo Economico del Consiglio regionale il regolamento attuativo della legge sulla promozione dell’imprenditoria giovanile e femminile. La legge, secondo le previsioni dell’Assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, sarà operativa già dalla fine del mese di ottobre.
Il Presidente CNA Giovani Imprenditori Toscana Giuseppe Santillo ha commentato:“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti dopo il lungo lavoro di confronto con la Regione. Siamo riusciti anche a far inserire la liquidità tra le spese ammissibili al finanziamento e ben al 40%. E chi sta iniziando un’attività sa bene quale problema sia avere disponibilità di liquidità!”.
La nuova legge per l’imprenditoria giovanile e femminile (legge regionale 19/2011 che modifica la l.r. 21/2008) amplia, rispetto al vecchio testo, la sfera delle attività per cui è possibile chiedere il finanziamento e quindi la platea dei soggetti beneficiari. Nel caso delle imprese giovani il limite di età è elevato da35 a40 anni. Inoltre gli incentivi alla creazione di impresa sono estesi anche ad altri soggetti particolarmente svantaggiati del mercato del lavoro, come le donne e i lavoratori in cassa integrazione o mobilità (in questo caso non c’è limite di età). L’altra novità è il metodo di finanziamento: non più contributi in conto capitale, ma nuove tipologie, fra loro cumulabili. Si tratta di contributi per l’abbattimento di interessi su finanziamenti e leasing e la prestazione di garanzie, sempre su finanziamenti e operazioni di leasing; ciò permetterà di moltiplicare il volume dei finanziamenti concessi. Il regolamento della legge per l’imprenditoria giovanile e femminile entra nel merito delle modalità operative per l’attuazione delle agevolazioni, della realizzazione degli investimenti, della modalità di concessione, del raccordo con le banche, nonché dei parametri per stabilire il potenziale economico dell’investimento e definire le imprese in espansione.
Ma vediamo più nel dettaglio i contenuti di questa legge.
L’obiettivo della legge regionale 19/2011 è rappresentare uno strumento per favorire il sostegno alla nuova imprenditorialità e contribuire allo sviluppo dell’occupazione. Per raggiungere tali finalità, il ricorso alle agevolazioni da parte delle imprese costituite da giovani, prima previsto solo per i settori di intervento più dinamici e ad alto potenziale di sviluppo tecnologico e innovativo, viene esteso a tutti i tipi di intervento. Per favorire l’accessibilità alle agevolazioni da parte dei soggetti che sono più deboli nel mercato del lavoro ed offrire loro l’opportunità di realizzare un’attività imprenditoriale, è stata ampliata la platea dei destinatari in modo comprendere i lavoratori che hanno usufruito di ammortizzatori sociali e le donne, poiché la legge nazionale sull’imprenditoria femminile (legge 25/02/1992 n. 215 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile”) non è più operativa in quanto per la maggior parte è stata abrogata. In considerazione del fatto che per i giovani si è alzata l’età dell’ingresso nel mondo del lavoro, è stato elevato da trentacinque a quaranta anni il limite di età per accedere alle agevolazioni e, per facilitare l’accesso alle agevolazioni (prima molto difficoltoso, dal momento che veniva richiesta una fidejussione bancaria a copertura totale del finanziamento richiesto), la nuova disciplina regionale sostituisce il finanziamento diretto rimborsabile a tasso zero con un contributo per l’abbattimento di interessi e con la prestazione di garanzia su finanziamenti e operazioni di leasing (la misura delle agevolazioni sarà definita con delibera di Giunta).
“La legge regionale 19/2011 – sottolinea il Presidente CNA Giovani Imprenditori Toscana – è più adeguata ad affrontare la crisi economica in atto, poiché amplia di fatto la platea dei possibili beneficiari e soprattutto cerca di rimuovere gli ostacoli all’accesso al credito per i soggetti privi di garanzie personali, il più grave gap giovanile nei confronti del sistema creditizio. Inoltre, grazie all’efficace lavoro di CNA Toscana, dopo mesi di concertazione, è stato raggiunto il risultato di riconoscere, tra le spese ammissibili alla richiesta di contributo, ben il 40% di liquidità: un provvedimento pratico che risponde alle esigenze reali di uno start-up nei primi mesi di vita”.
Conclude il Presidente Santillo:”Siamo soddisfatti dell’attuale testo della legge e speriamo di poterne verificare il successo fin dai primi mesi di attuazione. Confidiamo anche in una risposta ‘responsabile’ del sistema bancario: anch’esso deve contribuire, in questo momento, a liberare risorse per la ripresa dell’economia regionale”.