La CNA di Livorno, a firma del presidente provinciale Diego Nocenti e del direttore Marco Valtriani, ha scritto una lettera aperta alle Istituzioni, alle Pubbliche Amministrazioni, alle Aziende di Servizio Pubblico ed a tutte le Società private ma di derivazione pubblica operanti nella provincia di Livorno, contenente un appello per la salvaguardia delle imprese locali e della loro occupazione.

“La difficile situazione economica e finanziaria – si legge nella lettera – ha determinato una fortissima riduzione di commesse di lavoro che a sua volta sta costringendo numerose imprese a cessare la propria attività, riducendo di conseguenza l'occupazione e contraendo sensibilmente i consumi di intere famiglie”.

“Il rispetto del Patto di Stabilità sta determinando una rilevante mancanza di lavoro verso quelle imprese che sulle risorse messe a disposizione dagli Enti Pubblici facevano affidamento per mantenere il proprio fatturato ed il proprio organico aziendale. Pur consapevoli delle politiche di risanamento necessarie a questo Paese – continua la CNA – e pur comprendendo la necessità di competitività che il mercato del lavoro richiede, riteniamo doveroso, per il ruolo che ci compete, sensibilizzarvi ad una maggiore e costante attenzione verso l'imprenditoria locale nelle assegnazioni di interventi a voi necessari. Sottolineando l'indispensabile necessità di legalità che le procedure di affidamento devono rispettare, riteniamo comunque doveroso e possibile assumere una particolare attenzione verso le imprese che hanno sede operativa nel nostro territorio provinciale, affinchè si possano mantenere in loco risorse preziose per l'economia ed il consumo locale”.

“La costituzione degli Albi delle Imprese di Fiducia, l'assegnazione di lavori con richiesta di preventivi per interventi sotto soglia, la rapidità di procedure burocratiche al fine di utilizzare tutte le risorse disponibili, la velocità dei pagamenti da effettuare, sono elementi indispensabili a porgere un concreto aiuto alle imprese locali col fine di far trascorrere questo periodo di grave difficoltà economico-finanziaria, senza che il comparto ne esca fortemente ridimensionato, perdendo posti di lavoro che – concludono Nocenti e Valtriani – nessun altro settore produttivo ci pare in grado di assorbire”.