In Toscana la situazione rispecchia quella nazionale, migliaia sono le imprese in crisi a causa del blocco della cessione dei crediti. Questa è però la punta dell’iceberg, vecchi problemi si mescolano agli attuali. Già da prima il nostro comparto soffriva della mancanza di una legge di settore e di alcuni problemi strutturali e il blocco della cessione dei crediti potrebbe davvero dare il colpo di grazia a tante piccole aziende.

A chi dice che parte della responsabilità del blocco dei bonus sia delle piccole imprese artigiane per la loro scarsa professionalità e sostiene anche che sarebbero nate moltissime piccole imprese solo in questa particolare occasione, rispondo che si tratta di una fake news, i dati di Union Camere parlano chiaro nel triennio 2019-21 le imprese edili sono aumentate del 3,52%, (circa 29000) a contribuire a questo non sono state le aziende individuali e neppure le società di persone, che di solito hanno una caratterizzazione artigiana, ad aumentare sono state le società di capitale che fanno capo al mondo industriale.

Le responsabilità si devono cercare altrove perché Le figure necessarie per accedere ai bonus sono numerose: il tecnico per lo studio di fattibilità, il direttore dei lavori, il coordinatore della sicurezza, gli organi preposti al controllo dei cantieri, il tecnico per la congruità dei prezzi e il professionista asseveratore dell’intervento. Quindi se si sono verificati ‘imbrogli’ forse chi doveva controllare non lo ha fatto. Oltretutto quando ci accusano di scarsa competenza delle nostre aziende voglio precisare che Cna, insieme all’ente bilaterale artigiano, ha investito moltissimo nella formazione, specifica e gratuita per tutti i lavoratori delle aziende artigiane.

Il problema, insomma non siamo noi che siamo di sicuro disorientati visto che dal 12 novembre scorso il governo ha cambiato incredibilmente per ben sei volte le regole della cessione provocando di fatto il completo blocco del meccanismo.

Per tutto questo ci uniamo alla richiesta di Cna nazionale che sollecita il Governo a trovare rapidamente una soluzione per quella che altrimenti potrebbe diventare una ‘bomba economica e sociale’.

Pino Comanzo