CNA Fita Toscana: “Le norme che potrebbero entrare in vigore dal 1° gennaio metterebbero a rischio fortemente il lavoro delle imprese di NCC. Serve una proroga per procedere alla necessaria riforma della legge di settore nel breve/medio periodo”

Questa mattina un nutrito gruppo di imprenditori del settore Noleggio con Conducente ha organizzato un presidio  sotto la Prefettura di Firenze  contro la possibile entrata in  vigore dal 1° gennaio di norme, da dieci anni mai entrate in vigore, che farebbero venire meno la possibilità di continuare a fare impresa per molte aziende del territorio.

Al presidio hanno partecipato imprenditori provenienti da tutta la regione preoccupati per la mancanza di risposte concrete da parte del Governo che, in concomitanza con il Presidio, sta incontrando le associazioni di rappresentanza a livello nazionale.

Una delegazione dei rappresentanti delle associazioni di categoria ha potuto conferire con il Prefetto consegnando le richieste delle imprese, affinché possa far giungere al Governo il messaggio con le richieste delle associazioni, ovvero la richiesta di una proroga, utile per poter procedere alla necessaria riforma della legge di settore nel breve medio periodo.

L’applicazione delle norme oggetto del presidio porterebbe le vetture in disponibilità delle imprese di Noleggio con Conducente a raddoppiare i Km percorsi a vuoto, costringendole al rientro nella rimessa al termine di ogni singolo servizio. “Un adempimento assurdo – commenta Corrado Mirannalti, portavoce regionale degli Ncc associati a CNA – che non ci consentirebbe più di operare secondo criteri logici”.

Tali norme inoltre prevedono: la compilazione di  ordini di servizio vidimati che, contro ogni tutela della  privacy, appesantiranno in modo assurdo la burocrazia delle imprese, dovendosi trovare a bordo del mezzo per 15 giorni; l’obbligo da parte delle imprese di aprire nuove aziende per poter mantenere le autorizzazioni rilasciate da Comuni diversi; possibili limitazioni di accesso nelle città a discrezione dei singoli Comuni.

“Un pacchetto di norme insomma – conclude Mirannalti – che metterebbe a rischio fortemente un settore che in Toscana conta oltre 1.000 addetti impegnati nell’offrire un servizio di fondamentale importanza per il territorio”.