La Regione Toscana, facendo seguito alla decisione della Giunta regionale assunta nella seduta di lunedì 22 luglio, ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro la legge 58/2019 “misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” che ha convertito Dl 34/2019, il cosiddetto Decreto Crescita. Il ricorso “per la dichiarazione di illegittimità costituzionale” è relativo a due provvedimenti che penalizzano fortemente artigiani e piccole imprese: la  disciplina fiscale sugli interventi di efficienza energetica contenuta nell’articolo 10, comma 1 e 2, relativo alla cessione del credito imposta anticipato con sconto in fattura dalle imprese nel caso di lavori antisismici o per il risparmio energetico, e l’abolizione dell’autonomia regionale in materia di credito,  contenuta nella Lettera ‘R’ della Riforma Bassanini.

In allegato il BURT contenente il Ricorso promosso dalla Regione Toscana vs Presidente del Consiglio dei Ministri – L. 58/2019 – “misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”.

Si tratta di un provvedimento che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, aveva annunciato al convegno Il Patto per lo sviluppo della Toscana e il sistema delle Piccole e Medie Imprese, organizzato da CNA Toscana mercoledì 17 luglio a Firenze.

Un provvedimento richiesto con forza da CNA Toscana alla Regione in appoggio al lavoro che l’Associazione sta portando avanti a tutti i livelli per ottenere l’abrogazione dell’articolo 10 commi 1 e 2 e dell’articolo 18 comma 1 del Decreto Crescita.