Sabato 11 maggio a Viareggio, durante il “Versilia Yachting Rendez Vous” è stata presentata la 7^ edizione del rapporto CNA “Dinamiche e Prospettive di Mercato della Filiera Nautica da Diporto”, che traccia l’andamento delle imprese associate CNA del comparto marittimo che anche quest’anno segna una crescita percentuale a doppia cifra, dato assai eclatante in una economia nazionale che ancora ristagna e non dà segni di ripresa. Un pubblico numeroso e attento ha seguito l’evento al quale erano presenti il Presidente CNA Lucca Andrea Giannecchini, il Presidente CNA Produzione Roberto Zani, il Portavoce Nazionale della Nautica Mario Maniero, il Presidente CNA Toscana Andrea Di Benedetto, il Presidente CNA Produzione Toscana Mauro Sellari, oltre a Claudio Giovine (Direttore Divisione Economica e sociale CNA), Nicola Tosi (Direttore CNA Toscana), Alessandro Battaglia (Referente CNA Produzione), Gianluca Volpi (Coordinatore Unione CNA Produzione Toscana).

Anche il vasto pubblico intervenuto e i numerosi rappresentanti delle istituzioni che si sono alternati nei vari interventi, tra cui Valter Abertici vicesindaco di Viareggio, On. Umberto Buratti della commissione ambiente e lavori pubblici, Sen. Gianluca Ferrara della commissione affari esteri, On. Donatella Legnaioli della commissione lavoro, Sen. Massimo Mallegni della commissione lavori pubblici e l’On. Riccardo Zucconi della commissione attività produttive, hanno dimostrato una particolare sensibilità e attenzione verso il mondo della nautica che dovrà essere da traino per tutta l’intera economia, considerato anche la grande filiera che gravita intorno a questo comparto.

Alcuni dati dal rapporto CNA “Dinamiche e Prospettive di Mercato della Filiera Nautica da Diporto”

Il 2018, anno eccezionale. Produzione cresciuta del 14,2%. In tre anni +43,6%.  A far da traino export e piccole imprese

Il 2018, un anno eccezionale”. Questa, in sintesi estrema, la fotografia scattata alla nautica da diporto italiana dal settimo Rapporto CNA su “Dinamiche e prospettiva di mercato della filiera nautica da diporto”.

L’anno scorso il settore ha registrato un incremento produttivo del 14,2%, contro il risicato +0,9% messo a segno dall’intero comparto manifatturiero. Uno scarto confermato da un’analisi a più lungo termine: tra il primo trimestre 2015 e il quarto trimestre 2018 la produzione in termini cumulati della nautica da diporto è cresciuta del 43,6% a fronte del +7,1% della manifattura.

A contribuire all’impennata produttiva della nautica le richieste dall’estero per questi gioielli del Made in Italy. Le esportazioni di imbarcazioni diportistiche e sportive dal nostra Paese l’anno scorso sono aumentate, in valore, del 7,9% rispetto al 2017, per un giro d’affari di 1,8 miliardi. Numeri che valgono una fetta del commercio globale pari al 17% e il primato mondiale davanti a Olanda, Usa e Germania (dati 2016). Le Americhe si assicurano oltre il 46% delle esportazioni italiane, davanti ai Paesi europei che ne assorbono intorno al 40%.

La ripresa dell’ultimo quadriennio ha permesso alla nautica italiana di avvicinarsi ai livelli pre-crisi. Fatta cento la produzione del 2008, a fine dicembre 2018 era a quota 93,5 (scontando quindi una perdita del 6,5%)  dopo essersi ridotta di oltre il 50% nel 2011. Il settore non è riuscito a riprendersi per lungo tempo, fiaccato da interventi fiscali restrittivi e punitivi, per riavviarsi, si spera definitivamente, a partire dal 2014.

Ma come si può consolidare e irrobustire questa ripresa, frutto finora esclusivamente delle capacità imprenditoriali italiane, anche per evitare che i venti freddi che si sentono soffiare sull’economia possano penalizzare nuovamente il comparto? Per CNA Nautica servono politiche che favoriscano le imprese, esistenti o potenziali, nelle aree vocate. Interventi, quindi, che puntino a incrementare strutture e servizi dedicati; a superare il sotto-utilizzo delle aree demaniali; ad azzerare i conflitti di competenza tra i diversi soggetti istituzionali; a rendere più omogenee normative e tariffe sul territorio nazionale.  A integrare queste politiche servono interventi orientati a incrementare la competitività di artigiani, piccole e medie imprese, ossatura del comparto nautico come dell’intera struttura produttiva italiana. In particolare, per CNA Nautica, sono necessari interventi sulla formazione, sul credito, sugli aiuti  agli investimenti e di sostegno alle reti e ai processi aggregativi delle imprese.