Drastiche riduzioni del costo della politica, dei costi di funzionamento dei due rami del Parlamento, dei Ministeri e dei Consigli regionali, ma soprattutto drastica riduzione degli enti locali: Comuni, Regioni e Province: questo è ciò che serve al paese secondo CNA Toscana. Lo ha ribadito il Presidente CNA Toscana Valter Tamburini ai Parlamentari e ai rappresentanti del Consiglio Regionale che hanno accolto l’invito a partecipare lunedì 8 ottobre a Firenze all’incontro sulle difficoltà del settore manifatturiero toscano: gli onorevoli Maria Grazia Gatti, Lido Scarpetti, Rosa De Pasquale (PD), Rudi Russo Consigliere Regionale IDV, Alessandro Borgherini e Luca Cavallini del Gruppo PDL in Consiglio Regionale.

“CNA Toscana chiede – ha sostenuto il Presidente CNA Toscana Valter Tamburini- drastiche riduzioni del costo della politica, sia i costi di funzionamento dei due rami del Parlamento, dei Ministeri e dei Consigli regionali, ma soprattutto auna drastica riduzione degli enti locali. CNA Toscana chiede di ridurre il più possibile le Province: a nessuno importa se la sede di un ente quasi inutile è distante 30 o 50 km dal proprio domicilio. CNA Toscana è favorevole a una drastica riduzione del numero dei Comuni ed un accorpamento delle Regioni. I risparmi che ne potrebbero derivare potrebbero essere investiti nella riduzione del cuneo fiscale e contributivo e restituirebbero competitività e ricchezza a questo Paese.  CNA Toscana è consapevole che queste richieste non sono banali, ma è convinta che il Paese sia sull’orlo di un baratro: o si ha il coraggio di realizzare scelte radicali o il rischio di imboccare una strada senza ritorno è più che possibile”.

Anche in Toscana le imprese manifatturiere, come è purtroppo ben noto, stanno vivendo un momento di estrema difficoltà, che mette a rischio la sopravvivenza stessa di un gran numero di aziende. Le difficoltà derivano da una serie di ragioni collegate alla congiuntura internazionale, ma molte sono ascrivibili al sistema di regole che nel nostro paese, sia a livello nazionale che regionale, rende incredibilmente complesso e costoso lo start up e la gestione di un’impresa. Le imprese italiane si trovano a dover affrontare un dumping competitivo rispetto alle altre imprese europee, determinato dalla lentezza, la complessità, la mancanza di chiarezza e la forte onerosità delle incombenze richieste dalla normativa nazionale e regionale.

“Ci riferiamo in particolare – ha spiegato il Presidente CNA Toscana Valter Tamburini – alle norme in materia di ambiente, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli imprenditori sono consapevoli che tali  normative sono di indiscutibile importanza e che la tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei lavoratori è di primaria importanza. Tuttavia le normative non possono soffocare le imprese di minori dimensioni, imponendo procedure, requisiti e incombenze per loro  insostenibili. È illogico e irrazionale imporre le stesse incombenze alle multinazionali ed alle micro imprese con un numero minimo di addetti; tale scelta, unica in tutto il panorama europeo, sta letteralmente strangolando il tessuto di micro e piccole imprese, già pesantemente colpite dalla crisi. Confidiamo che il pacchetto di norme sulla crescita che, a breve, dovrebbe essere predisposto dal Governo, rappresenti l’occasione per iniziare a realizzare quelle riforme che non costano, ma che porterebbero benefici ingenti al nostro sistema produttivo. Per questo abbiamo ritenuto utile promuovere una mattinata di confronto fra le micro e piccole imprese manifatturiere della Toscana e i loro rappresentanti nell’Assemblea regionale e nel Parlamento nazionale”. “Non solo la crisi: anche la burocrazia infatti uccide le imprese” ha concluso il Presidente Tamburini.

Due esempi: gli oneri amministrativi in materia di sicurezza sul lavoro (stima aprile 2011) per le imprese da  0 a 5 addetti costano circa 4.000 euro all’anno; 99 sono gli adempimenti per la “gestione” di un cantiere . Una montagna di carta! E anche con la digitalizzazione non va meglio: fino a 100 euro di diritto di segreteria al SUAP per la consegna informatica di un certificato di conformità dell’impianto elettrico, un tempo consegnato a mano, ma senza costo!!!

“Per una vera semplificazione – ha dichiarato il Presidente CNA Toscana – occorre eliminare o almeno ridurre adempimenti, duplicazioni, cumulo di obblighi verso gli stessi soggetti della P.A .  e digitalizzazione non può significare la semplice traduzione di un adempimento da cartaceo a informatico……con aggiunta di un costo!” Questi  sono alcune delle richieste che CNA Toscana ha presentato ai Parlamentari eletti in Toscana  e ai Consiglieri Regionali con un documento nel quale sono illustrate nel dettaglio alcune proposte di semplificazione sui singoli adempimenti, ma si affrontano anche tempi quali il peso del fisco, i pesantissimi ritardi nei pagamenti da parte della PA nei confronti delle imprese fornitrici,  la tutela del marchio di origine dei prodotti……..A questo proposito alcune annotazioni.

L’IRAP, imposta pesante che penalizza le imprese manifatturiere, potrebbe essere ridotta e/o azzerata con una speculare eliminazione degli incentivi alle imprese. Gli incentivi governativi non vanno mai a beneficio delle PMI, quanto piuttosto ad imprese di grandi dimensioni che si avvalgono di costosi “consulenti dell’incentivazione”; eliminiamo l’uno e l’altro e diamo una chance in più alle imprese che competono grazie alle loro capacità e non in funzione dei contributi pubblici.

Perché il provvedimento sull’IVA per cassa sia veramente positivo, serve una normativa che consenta di pagare l’imposta dopo che effettivamente la fattura sia stata incassata (ad oggi l’impresa deve comunque pagare l’imposta entro l’anno solare).

Sui pesantissimi ritardi nei pagamenti da parte della PA nei confronti delle imprese fornitrici, CNA Toscana richiede l’adeguamento per il futuro a tempistiche “europee”, mentre per il pregresso chiede un impegno concreto per il rispetto delle procedure per la certificazione dei crediti previste dalla recente normativa.

CNA Toscana chiede l’attuazione della Direttiva comunitaria sui tempi di pagamento, normativa che risponde in maniera abbastanza efficace alle richieste delle imprese subfornitrici nei confronti dei committenti.

La marcatura dell’origine dei prodotti rappresenta un importante fattore competitivo per le produzioni made in Italy e uno strumento di tutela del consumatore, un paio di anni fa si è pronunciato favorevolmente anche il Parlamento europeo. A che punto è l’iter delle norme relative a questo importante tema?

Cuneo fiscale e cuneo contributivo:  in Italia c’è un elevato costo del lavoro a fronte di retribuzioni fra le più modeste della UE, secondo alcuni studi inferiori a quelle percepite in Spagna e in Grecia. Il differenziale fra il costo del lavoro e il salario dei lavoratori è determinato dall’elevata imposizione fiscale e contributiva. I modesti salari, oltre ad incidere sulla produttività, provocano una drammatica depressione dei consumi ed una conseguente contrazione dei fatturati delle imprese. Dall’altro l’elevato costo del lavoro riduce drasticamente la capacità competitiva delle imprese. CNA Toscana promuove un patto fra elettori e loro rappresentanti dove si introducono drastiche riduzioni del costo della politica a fronte di una corrispettiva riduzione del cuneo fiscale. Ci riferiamo ai costi di funzionamento dei due rami del Parlamento, dei Ministeri e dei Consigli regionali, ma soprattutto ad una drastica riduzione degli enti locali: Comuni, Regioni e Province.

CNA Toscana chiede di ridurre il più possibile le Province: a nessuno importa se la sede di un ente quasi inutile è distante 30 o 50 km dal proprio domicilio, mentre è determinante avere alcune risorse in più per la propria azienda. CNA Toscana è favorevole a una drastica riduzione del numero dei Comuni ed un accorpamento delle Regioni. I risparmi che ne potrebbero derivare potrebbero essere investiti nella riduzione del cuneo fiscale e contributivo e restituirebbero competitività e ricchezza a questo Paese. 

CNA Toscana è consapevole che queste richieste non sono banali, ma è convinta che il Paese sia sull’orlo di un baratro: o si ha il coraggio di realizzare scelte radicali o il rischio di imboccare una strada senza ritorno è più che possibile.