La legge regionale “Norme in materia di attività professionale di tintolavanderia”, contenente gran parte delle modifiche richieste da CNA Servizi alla Comunità Toscana, è all’ordine del giorno del Consiglio Regionale della Toscana nella seduta di mercoledì 9 ottobre. La commissione Sviluppo economico del Consiglio Regionale giovedì 3 ottobre ha infatti dato il via libera alla normativa che fissa obblighi e disposizioni per l’esercizio dell’attività di tintolavanderia.

La novità più importante introdotta dalla legge, e prevista dalla normativa nazionale del 2006, è l’introduzione della figura obbligatoria del responsabile tecnico, che potrà essere acquisito comprovando un periodo di cinque anni di attività nella mansione, oppure attraverso la frequenza ai corsi di formazione che saranno promossi dalla Regione Toscana. Sono escluse dall’obbligo della figura del responsabile tecnico le lavanderie a gettone, purché non vi sia presenza di personale nella sede dell’attività. L’esercizio dell’attività è subordinato alla presentazione, per via telematica, della segnalazione di inizio attività (Scia) allo sportello unico per le attività produttive (Suap) presso i comuni di riferimento. Nei locali dell’attività sono esposte le tariffe professionali e copia della Scia.

La nuova normativa definisce anche tutti i casi di subentro per morte del titolare o cessazione dell’attività. Inoltre sono previste sanzioni per ogni tipologia di infrazione alle prescrizioni della legge. Per l’esercizio dell’attività senza titolo abilitativo scatta, oltre alla sanzione amministrativa prevista, anche la chiusura immediata.

La norma transitoria prevede che, nel periodo che intercorre tra l’entrata in vigore della legge e l’avvio dei corsi di formazione regionali, chi avvia una nuova impresa o chi subentra a titolo di cessione dell’attività potrà indicare un responsabile tecnico sulla base delle disposizioni della legge nazionale oppure potrà indicare un responsabile tecnico provvisorio che si impegni a conseguire, entro i due anni dall’approvazione della legge regionale, il requisito professionale.

“La Toscana arriva finalmente a disciplinare un settore molto delicato, andando incontro alle esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla qualità, e contrastando l’esercizio di attività abusive. Abbiamo adeguato la normativa alle disposizioni della legge nazionale, accogliendo la gran parte delle osservazioni emerse durante le audizioni delle associazioni di categoria e quindi degli operatori. Inoltre, abbiamo chiarito anche le disposizioni della norma transitoria, prevedendo un percorso chiaro e semplice, oltre quanto già disposto dalla legge nazionale, per l’avvio di nuove attività”. Questo il commento della presidente della commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale, Rosanna Pugnalini (Pd).