Un incontro per comprendere meglio le ultime novità  del settore e scambiarsi dubbi e perplessità. Con questo obiettivo si è svolto presso l’auditorium di CNA Arezzo il seminario che ha avuto come tema centrale “L’attività dei centri revisione auto”.

L’iniziativa, organizzata da CNA Arezzo e Confartigianato ha potuto contare sulla presenza di un ospite d’eccezione: il vice ministro alla infrastrutture e ai trasporti Riccardo Nencini.

E’ stato infatti al senatore che i rappresentanti della categoria hanno posto chiare domande e illustrato questioni precise riguardanti le richieste avanzate dalla categoria in merito alla concorrenza sleale, ai controlli sugli operatori irregolari e sul blocco della tariffa di revisione.

“Ci sono già dei meccanismi che rispetto al passato tutelano chi svolge questa professione – ha spiegato il vice ministro – Questa volta viene chiesto un adeguamento delle tariffe. L’occasione potrebbe arrivare tra poco, perché siamo in lavorazione del nuovo codice della strada. In questo senso è auspicabile l’approvazione di una nuova normativa che corregga quella passata per quanto riguarda, almeno, l’equiparazione ai livelli Istat. In questo modo potremo rispondere subito ad almeno una delle loro richieste”.

Organizzato in partnership con Informauto, azienda che si occupa di tutto quanto ruota intorno al settore dell’autoriparazione, la prima parte del seminario è stata dedicata alle verifiche, agli adeguamenti e alle strumentazioni legate al passaggio al protocollo MCTCNET2, che standardizza e automatizza le procedure di revisione dei veicoli.

“Fare una revisione a norma – dichiarano i Presidenti delle due categorie Ivo Bobini per CNA Arezzo e  Domenichelli per Confartigianato  – significa rispettare gli standard qualitativi del processo di revisione, garantire operatori qualificati e aggiornati, così come locali, attrezzature e tecnologie conformi alla normativa. Ci confronteremo con il Vice Ministro, perché chiediamo con urgenza un adeguamento della tariffa di revisione che tenga conto degli importanti investimenti realizzati ed un sistema di controlli sugli operatori del settore. Forme diffuse di concorrenza sleale mettono sempre più a rischio la sopravvivenza delle nostre imprese”.

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