Pubblichiamo a seguito la relazione di  Luca Tonini, Presidente CNA Turismo e Commercio, al convegno “Prospettive del Turismo 4.0 Pubblico e privato a confronto. Proposte per innovare e potenziare le politiche del settore”, organizzato da CNA e Banca CR Firenze giovedì 10 maggio a Firenze.

 

 

 

 

 

Perchè oggi siamo qui? Le imprese che quotidianamente si misurano con le sfide del mercato , il sistema associativo categoriale e territoriale impegnato nell’industria del turismo – e in primis, tramite le proprie rappresentanze confederale sono qui, oggi, per dare un contributo  al confronto di idee e di esperienze di questa nostra iniziativa perchè prenda il via un percorso, tra pubblico e privato, con delle proposte per innovare e potenziare le politiche del settore.

Il turismo è uno degli ambiti dell’economia con il maggior potenziale di crescita e che, includendo i settori dell’indotto, genera quasi il 12% del PIL dell’Italia con una marcata incidenza sull’occupazione, non solo del settore; che il turismo e la cultura rappresentano per l’Italia un asset importante e strategico per la ricchezza delle citta d’arte, dei borghi antichi, la quantità e qualità dei musei, dei monumenti, dei beni architettonici ed delle aree archeologiche, i luoghi di spettacolo, la cultura, le tradizioni, la grande diversità del patrimonio ambientale, 51 siti Unesco si trovano in Italia, il numero più elevato al mondo insieme alla Cina l valore aggiunto prodotto arriva a 70,2 miliardi di euro, pari al 4,2% del Pil, e gli occupati a circa 1,3 milioni. Il settore, però, è per natura trasversale: per questo con l’indotto il valore aggiunto sale a 172,8 miliardi, ovvero il 10,3% del Pil, e il numero di lavoratori impiegati raddoppia.

Per il quarto anno consecutivo i flussi domestici sono tornati a crescere: quasi il 7% in più gli arrivi e quasi il 5% in più le presenze. Si tratta di un segnale importante che interrompe, (da quattro stagioni) la lunga sequenza negativa iniziata nel 2009 con la crisi economica che ha investito anche il nostro Paese.

Il turismo rappresenta una delle principali attività socioeconomiche dell’Italia, con un impatto di vasta portata sulla crescita economica, sull’occupazione e sugli sviluppi sociali.

Le azioni messe in campo attraverso il Piano Strategico del Turismo varato dal Governo perseguono l’obiettivo di mantenere e rafforzare la posizione di primato dell’Italia nel panorama turistico europeo e mondiale;

L’industria del turismo in Italia si trova ad affrontare una serie di nuove sfide, tra cui la digitalizzazione dei canali di distribuzione, lo sviluppo della nuova economia del consumo collaborativo, la crescente concorrenza delle mete emergenti e meno costose di paesi terzi, il cambiamento del comportamento dei consumatori, il passaggio a un’economia turistica dell’esperienza, la richiesta di servizi di qualità per la clientela, la necessità di attrarre e trattenere personale qualificato, i cambiamenti demografici e la stagionalità

La promozione dell’Italia mediante una campagna di posizionamento come destinazione turistica e una strategia di marchio funge da importante strumento per rafforzarne l’immagine, il prestigio e la competitività quale insieme di mete turistiche sostenibili e di elevata qualità, consente alle destinazioni nazionali di distinguersi da altre mete europee e internazionali e contribuisce ad attirare turisti internazionali e ad incentivare il turismo interno;

Il turismo culturale svolge un ruolo importante nella promozione della ricca diversità delle tipologie turistiche, rafforza l’identità e incentiva gli scambi interculturali e la comprensione multiculturale; Il turismo culturale italiano è in buona salute e cresce sia nel medio periodo (a due cifre: +17,5% gli arrivi e +14,6% le presenze sul 2010) sia nel breve (rispettivamente +6,6% e +4,8% sull’ultimo triennio). In ulteriore aumento, rispetto ad ogni anno precedente, la spesa turistica incoming che raggiunge quota 13 miliardi di euro, quasi il 37% della spesa totale dei viaggiatori stranieri in Italia. Anche il tasso di internazionalità si mantiene elevato (61%).

Il turismo marittimo e costiero con oltre 116 milioni di presenze si conferma il più importante prodotto turistico del Paese. Nonostante la sua maturità, ha registrato performance positive sia nel medio periodo (+12,1% gli arrivi e +0,2% le presenze) sia nel breve (rispettivamente +4,6% e +3,1%): chiaramente questi ultimi dati sono condizionati dalla difficile situazione che il bacino del Mediterraneo sta vivendo e che ha avuto come conseguenza un crollo dei flussi nelle destinazioni del Nord Africa e del Medio Oriente.

Il turismo è un settore chiave dell’economia e che è pertanto necessario migliorare significativamente il coordinamento tra le autorità regionali e locali e le istituzioni finanziarie, nonché creare sinergie tra i settori del turismo pubblico e privato.

L’Italia è posizionata tra le prime 5 mete turistiche nel contesto continentale e internazionale , con oltre 50 mln di visitatori stranieri ; che, secondo le statistiche, la maggior parte dei viaggi all’estero intrapresi dai residenti dell’UE continua ad essere effettuata all’interno dell’UE, e che il numero di arrivi di turisti internazionali nell’UE è destinato ad aumentare di 140 milioni l’anno sino al 2025;

Le azioni messe in campo attraverso il Piano Strategico del Turismo varato dal Governo e con la partecipazione delle imprese e Organizzazioni di rappresentanza tra cui CNA ( che il 28 febbraio 2018- con il Decreto a firma del Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo è entrata a far parte del Comitato permanente di promozione del Turismo) perseguono l’obiettivo di mantenere e rafforzare la posizione di primato dell’Italia nel panorama turistico europeo e mondiale.

E’ fondamentale incentivare e sostenere le regioni e le imprese del turismo affinché sviluppino prodotti maggiormente diversificati e mirati, incentrati su determinate tematiche quali ad esempio le esperienze identitarie dei territorio di cui gli artigiani sono i protagonisti, il patrimonio rurale, culturale, la storia, la religione, la salute, le esperienze termali e di benessere, lo sport, l’enogastronomia, la musica e l’arte quali forme di turismo alternativo che contribuiscono ad apportare valore aggiunto all’area interessata diversificandone l’economia e riducendo la dipendenza dell’occupazione dalla stagionalità;

E’ necessario che le Istituzioni centrali, le regioni e le autorità responsabili del turismo, unitamente alle imprese, in particolare le PMI, mettano in campo misure atte a potenziare e rendere accessibili le nuove opportunità di finanziamento per gli investimenti strategici, specialmente attraverso le banche d’investimento nazionali / territoriali e il sistema di garanzie messo in campo dai Confidi delle Confederazioni di rappresentanza delle imprese , per il rafforzamento degli obiettivi strategici legati alle politiche del turismo.

In questo contesto e scenario socio-economico CNA rappresenta da sempre i mestieri creatori di quei prodotti che contribuiscono alla definizione della brand reputation e della brand identity del nostro Paese.

Rappresenta quei settori detentori di un enorme potenziale di autenticità che sono protagonisti della definizione dell’identità di un territorio attraverso l’artigianato di qualità e la tipicità dei propri prodotti unitamente alla filiera della ricettività turistica ( alberghi, villaggi turistici, case vacanze, case del turismo extralberghiero, stabilimenti balneari…).

L’obiettivo è mettere a sistema la molteplicità di soggetti che compongono questo variegato puzzle fatto di artigiani, professionisti, imprese alle quali oggi forniamo servizi e possiamo e dobbiamo erogare anche utilità di sistema e rappresentanza in quanto parti dell’economia del turismo.

La CNA intende assumere iniziative che coinvolgano tutte le attività che contribuisco alla valorizzazione e alla attrattività del patrimonio artistico, culturale e ambientale del Paese (artigianato artistico, enogastronomia, restauratori, laboratori di moda e innovazione, turismo sportivo,…) e quelle inserite nella filiera Turismo (strutture ricettive, B&B, guide turistiche, trasporto persone..).

Un percorso che parte dal recupero e tutela dei borghi e dei siti archeologici ed artistici per giungere alla qualificazione dell’accoglienza fino alla promozione dei prodotti locali.

In questo contesto strategicamente importante è da ritenere l’accordo tra CNA e Air bnb attraverso cui quarantamila imprese rappresentate dalla CNA nella filiera dell’artigianato legato al turismo saranno invitate a diventare “host di esperienze” di Airbnb. Le imprese di CNA, una volta completato l’iter che le riconoscerà “host”, potranno farsi conoscere dagli oltre 300 milioni di membri della community del portale (7,8 milioni di viaggiatori lo scorso anno).

La base comune viene da un nuovo modo di viaggiare che sta affermandosi: esperienziale, appunto. Un tipo di vacanza dove il viaggiatore è alla ricerca di qualcosa in più di qualche foto ricordo: le emozioni di un’esperienza unica, legata alle tradizioni locali, e un bagaglio culturale arricchito.

Il turismo esperienziale è un mercato che oggi in Europa vale oltre 40 miliardi di euro (fonte Wit 2016) e un turista su tre (il 33%) vuole essere protagonista del proprio viaggio. Un business enorme, specialmente in Italia, se consideriamo che nel 2016 i consumi turistici nel nostro Paese sono stati pari a 93,9 miliardi di cui 36,4 riconducibili alla domanda straniera, il 38,7% del totale (Fonte XXI Rapporto sul turismo italiano curato da Iriss-Cnr).

Si tratta di accrescere la capacità del sistema turistico italiano di sviluppare nuove destinazioni e nuovi prodotti.

In particolare, di sostenere la progettazione di itinerari interregionali, legati a specifiche esperienze turistiche e in grado di connettere le aree di maggior attrazione con quelle a minore densità turistica. Gli itinerari dovranno inoltre alimentare le relazioni e le connessioni tra l’attività turistica e altre attività (enogastronomia, made in Italy, cultura, artigianato, etc.).

In questo contesto si tratta di promuovere una nuova visione del turismo come “generatore di conoscenze” che potrà tradursi in una nuova offerta di fruizione che aiuti a mostrare, capire e condividere la vitalità dell’intero nostro patrimonio, culturale, artistico,… al fine di integrare la fruizione turistica con i prodotti e servizi dell’artigianato e del made in Italy, nonché a una significativa innovazione dell’informazione turistica sul territorio.

L’alto grado di complessità del settore e le sfide richieste dalle evoluzioni della domanda turistica impongono oggi modelli innovativi di governance che siano finalizzati ad una maggiore competitività delle imprese e delle destinazioni turistiche in Italia. Il turismo deve essere visto come un ecosistema esperienziale per il quale occorrono nodi gestionali che facciano leva sulle reti di imprese e sulle reti di reti.

Sono certo cha dalla giornata di oggi si delineeranno importanti linee programmatiche per l’ulteriore crescita economica del Turismo in Italia. Per individuare misure e obiettivi per le imprese.