Il protocollo sugli appalti della Regione Toscana è pronto, ma la firma viene rimandata continuamente. Lo ha evidenziato il Presidente CNA Toscana, Andrea Di Benedetto in un’intervista al quotidiano La Nazione domenica 4 novembre nella quale ha sollecitato ”più investimenti per le imprese toscane: non possiamo perdere altro tempo”.

Nazione domenica 4 novembre

Il protocollo di intenti sugli appalti alla cui stesura la Regione Toscana ha lavorato diversi mesi con il contributo delle associazioni di categoria e sindacati è pronto, ma la firma viene rimandata continuamente.

Spiega il Presidente CNA Toscana, Andrea Di Benedetto: “Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato la Regione Toscana affinché, nel rispetto delle regole, la ricaduta della spesa pubblica legata agli appalti veda sempre più coinvolte le imprese toscane; la Regione si  è impegnata a raccogliere il contributo delle associazioni di categoria e sindacati per promuovere un protocollo d’intenti sugli appalti. Dopo mesi di lavoro siamo arrivati alla conclusione dell’atto (che prevede il 50% degli inviti alle gare riservati a imprese toscane e una clausola sociale per proteggere i lavoratori) e CNA Toscana è pronta ad assumersi gli impegni che scaturiscono da quel protocollo. Forse il fatto del continuo rinvio della sottoscrizione segnala la difficoltà di qualcuno degli attori coinvolti?”. E a questo punto ribadisce: ”Non possiamo perdere altro tempo, la politica si assuma le sue responsabilità”.

La rilevanza degli appalti è confermata dal fatto che negli ultimi sei anni (2012-2017) le procedure avviate sul territorio toscano per la realizzazione di lavori pubblici o per l’acquisto di beni e servizi di valore pari o superiore a 40mila euro sono state in media 8.671 all’anno, per un importo complessivo di 4,57 miliardi di euro. Il volume medio annuo complessivo della spesa pubblica per lavori, forniture e servizi nella nostra regione corrisponde al 5,9% del totale nazionale e ad un importo annuo di 1.222 euro per abitante. Il numero dei contratti di importo pari o superiore a 40mila euro è cresciuto nel 2017 in Toscana del 10,5% raggiungendo quota n. 9.343. Questo dato recupera ampiamente quanto perso nel 2016 rispetto all’anno precedente. Ancora più convincente la dinamica degli importi, cresciuti su base annua del 23,1%, fino a superare la soglia dei 6 miliardi di euro.

Commenta Di Benedetto: “Gli appalti pubblici svolgono un ruolo fondamentale in quanto costituiscono uno degli strumenti – basati sul mercato – necessari alla realizzazione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, garantendo contemporaneamente l’uso più efficiente possibile delle risorse pubbliche. Noi auspichiamo una crescita delle imprese toscane basata sugli investimenti e sulle opportunità (che anche e soprattutto il settore pubblico può offrire) e non su aiuti a fondo perduto. Il protocollo di intenti sugli appalti è ancora più importante per le imprese toscane  alla luce di quanto constatiamo tutti i giorni: ben pochi degli appalti pubblici nella nostra regione sono affidati a imprese locali”.

L’ultima segnalazione in merito è giunta da un imprenditore di Cascina il quale, avendo visto  lavori stradali e di asfaltatura in corso, si è incuriosito perché, occupandosi della medesima tipologia di lavori  e partecipando abitualmente a tutti gli appalti pubblici nella provincia e oltre, non ricordava di aver visto questa gara indetta dal  Comune  di Cascina. La CNA del territorio ha approfondito la questione e ha potuto verificare che alla gara sono state sorteggiate ed invitate 20 aziende (fra le quali solo una di Arezzo,  tutte le altre sono di Umbria, Marche, Lazio, Campania).

Sicuramente la gara è stata effettuata secondo la normativa vigente, ma questa scelta ha un significato politico importante, secondo la CNA: avere aziende del territorio, specie su appalti di importi non troppo elevati, è garanzia di attenzione ai risultati, legalità, qualità. Il tutto chiaramente in un contesto competitivo e non protezionistico.

Questo ci dispiace molto – conclude il Presidente della CNA Toscana: non chiediamo nessun favoritismo ai Comuni e alla Regione, ma pretendiamo che le nostre aziende possano partecipare alle gare indette nel loro territorio nel rispetto di tutte le norme e procedure previste dal Codice degli Appalti”.