“Workers’ Buyout” ovvero come rispondere alla crisi economica facilitando il trasferimento di impresa e il recupero da parte dei lavoratori.  Se ne parlerà venerdì 10 novembre nel convegno “Workers’ Buyout e Democrazia Economica. Iniziative per l’occupazione e il dialogo sociale” organizzato da COSPE onlus, Fondazione Finanza Etica e Regione Toscana, nell’ambito del progetto europeo “Susy: sustainable and solidarity economy” (Regione Toscana, palazzo Sacrati Strozzi, piazza Duomo 10, Firenze).

Tra gli ospiti che interverranno nel corso della mattinata anche il Presidente CNA Toscana Andrea Di Benedetto.

In allegato e a seguito  il programma completo della giornata.

programma convegno COSPE

 

 

La crisi economica che Italia e Europa stanno attraversando dal 2008 non è solo un problema di globalizzazione o di instabilità dei mercati finanziari, ma è qualcosa di completamente nuovo e sconosciuto che sta determinando enormi ripercussioni sul tessuto socio-economico e sull’occupazione.

Imprese ancora in grado di produrre e di essere competitive, rischiano la chiusura per ragioni non dipendenti dal mercato ma dalla difficoltà generate da fattori endogeni alla vita di un’impresa che, amplificatisi dalla crisi, a loro volta ne amplificano la portata.

Le risposte della politica economica per superare queste contingenze però continuano ad essere classiche e a concentrarsi su modelli di “crescita” che assumono il Pil come unico parametro, senza valutare altri fattori di sviluppo e di coesione sociale, né tenere in dovuto conto altri tipi di strumenti e soluzioni. Tra queste appunto, il recupero delle imprese da parte dei lavoratori altrimenti detto “workers’buyout”.

Un tema questo, con cui COSPE si è confrontato già a partire dal 2003, appoggiando il movimento delle empresas recuperades por sus trabajadores in Argentina prima e poi in tutto il Cono Sur. Quella sudamericana è certamente l’esperienza più nota in questo ambito, messa in campo per rispondere alla crisi economica che colpì l’Argentina nel 2001.

In Italia il trasferimento d’impresa ai lavoratori è una pratica che risale già agli inizi degli anni ’80 e che è regolata da un’apposita legge dello Stato (la L. 49/1985 conosciuta anche come Legge Marcora) finalizzata al sostegno delle imprese recuperate dai lavoratori.

Attraverso la legge Marcora sono state recuperate e trasferite ai lavoratori in forma di impresa cooperativa 252 imprese di cui ben 56 in Toscana e 38 in Emilia Romagna (Le imprese recuperate in Italia, Euricse). Una pratica, quindi, diffusa negli anni passati, ma attualmente sempre meno applicata. Eppure interessanti esperienze di recupero d’impresa sono realizzate oggi in tutta Italia, anche grazie al supporto di istituzioni come Banca Etica, che ha inserito questa pratica, tra le sue priorità strategiche per la salvaguardia del lavoro e dell’occupazione sul nostro territorio.

La chiusura di un’impresa e la conseguente perdita di posti di lavoro rappresentano una sconfitta non solo per chi vive in maniera diretta la vita di quell’impresa, la proprietà e i lavoratori, ma anche per tutto il sistema che ruota intorno all’impresa: associazioni di categoria, sindacati e vari livelli di governo del territorio, cioè i cosiddetti attori del dialogo sociale.

Durante il convegno saranno quindi analizzate le ragioni del sostanziale “abbandono” del workers’ buyout e le difficoltà oggettive che incontra, tra queste: accesso al credito, mancanza di cultura cooperativa da parte die lavoratori che diventano soci e infine mancanza di una cultura manageriale tra i soci cooperatori.

Con gli ospiti presenti si tenterà anche di dare una risposta a queste carenze e a dare una prospettiva alle future esperienze di workers’ buyout, presentando casi di successo che illustrano come l’iter positivo nasca dalla convergenza di obiettivi tra gli attori del dialogo sociale, tra l’imprenditore e i lavoratori – e tra i lavoratori -, e tra le istituzioni: non solo gli enti di governo, ma anche i istituzioni quali i Tribunali fallimentari o l’INPS.

Tra gli ospiti: Cristina Grieco Assessora regionale Formazione e Lavoro,  Giovanni Gravina COSPE onlus, Fabio Gobbi Presidente Ora Office Pomezia, Andrea Di Benedetto Presidente CNA Toscana, Olmo Gazzarri ARCPL LegaCoop, Alessio Gramolati responsabile coordinamento politiche industriali CGIL, Ferruccio Vannucci Direttore Generale Cooperfidi Italia, Riccardo Dugini Banca Etica, Riccardo Nencini Presidenza LegaCoop, Gianfranco Simoncini Consigliere per il Lavoro della Regione Toscana, Gianni Anselmi, presidente commissione sviluppo economico del CRT.

Il progetto “Susy, sustainable and solidarity economy”, è promosso da COSPE in collaborazione con 25 partner europei e 10 partner da America Latina, Africa e Asia e ha l’obiettivo di promuovere l’economia sociale e solidale (Ess). Le attività di Susy si svolgono in 23 Paesi membri dell’Unione Europea e 46 territori.