Per gli artigiani sarà un freno a progetto rinascita centri storici già in sofferenza.  

La cancellazione della cedolare secca sugli affitti dei negozi è la mazzata definitiva per centri storici già in sofferenza con centinaia di vetrine spente. Il timore, nemmeno tanto lontano secondo Cna, è quello di una impennata di almeno il 30% dei canoni. “Piuttosto che prevedere misure a sostegno del commercio, ci si inventa misure batosta che penalizzano non solo i proprietari dei fondi ma anche le comunità. La cancellazione della cedolare secca, a partire dal 2020, non è certo la risposta che la nostra associazione si aspettava”: è il commento di Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara in merito alla sparizione della cedola secca del 21% per i negozi di “categoria catastale C/1 di ampiezza inferiore a 600 mq”. Praticamente due su tre. 

“Era l’unica misura – prosegue Bedini che condivide l’analisi delle altre associazioni – che permetteva, anche a centri storici come quello di Carrara, su cui si stanno spendendo risorse ed energie per trovare soluzioni ed incentive per rianimarlo, di sopravvivere e mantenere presidi commerciali. L’abolizione della cedolare secca accelererà ulteriormente il già accentuato fenomeno della destrutturazione del commercio: avremo sempre meno attività fisse, e sempre più ambulanti”. Restando sul tema centro storico di Carrara Bedini lancia una provocazione: “Visto il problema dei fondi sfitti un’idea potrebbe essere quella di convertire  l’utilizzo dei fondi in abitazioni eventualmente anche per dare una risposta alle esigenze abitative delle fasce deboli vedi immigrati”. 

Se la cancellazione sarà confermata dal Governo i nuovi contratti, quindi quelli stipulati dal 1 gennaio in avanti (non invece per quelli già stipulati prima del 31 dicembre 2019) si ritroveranno a pagare di più tra Irpef, addizionali locali, imposte del registro oltre ai bolli che erano “compresi” all’interno del 21% della cedolare. “La cancellazione – analizza ancora Bedini – si traduce con un aumento dei costi, per i nuovi contratti, fino al 30% in più. La non conferma della cedolare rende inutile ogni tentativo di enti ed associazioni di ripopolare i centri storici con sgravi ed incentivi. Dovremo tutti remare dalla stessa parte ma nel nostro paese si fa tutto il contrario di quello che si dovrebbe fare. La cancellazione non trova assolutamente il nostro sostegno”.

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