Dichiarazioni di Pino Comanzo, presidente dell’Unione Costruzioni CNA Toscana.

In 70 giorni, a partire dal 12 novembre scorso, il governo cambia per la terza volta le regole della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Tutto il settore delle costruzioni: edili, impiantisti, serramentisti vengono penalizzati.
A farne le spese soprattutto le famiglie che con la cessione del credito e lo sconto in fattura avevano l’opportunità di rinnovare le proprie abitazioni e i condomini dove vivono. Abitazioni spesso vetuste con impianti vecchi di molti decenni e a volte pericolosi (gas e elettricità).
Un grande danno anche per l’intera economia italiana poiché intorno alle costruzioni gravitano 42 mestieri, milioni di lavoratori e una grossa fetta del PIL nazionale.
Le costruzioni, unico comparto ripartito dopo la pandemia, che stava producendo posti di lavoro, col D.L di ieri, dalla sera alla mattina, torna nell’incertezza.
Una decisione del governo che, presa in autonomia senza nessun confronto con le parti sociali e senza tener conto alle ricadute economiche e sociali, ha dell’incredibile.
Ovviamente col D.L. di ieri qualcuno trarrà benefici: gli istituti di credito e i player dell’energia saranno i padroni assoluti del mercato dei bonus fiscali.