Con la volontà politica la rata del 18 settembre poteva essere almeno slittata. Il comune di Collesalvetti invece cosa farà?

“Un fisco amico che tratta caso per caso gli alluvionati dice l’assessore? E con quali tempi e quali criteri oggettivi? Intanto però oggi tutti gli alluvionati devono pagare. Forse l’assessore non si rende conto della gravità di queste dichiarazioni contraddittorie che danno però il senso della distanza fra la politica burocratica ed i bisogni urgenti delle aziende e dei cittadini”. Così il direttore della Cna Marco Valtriani commenta la risposta dell’assessore al bilancio Valentina Montanelli alla richiesta avanzata dall’associazione di evitare ai danneggiati di pagare la scadenza Tari di oggi.

“Visto che a parole è la giunta dei cittadini – aggiunge Valtriani – perché non si è data la possibilità intanto di autocertificare ai fini Tari la condizione di danneggiato dall’alluvione? I livornesi di fronte a calamità del genere non fanno i furbi (come teme il Comune)  ma hanno dimostrato un grande cuore e tanta voglia di rialzarsi. Non siamo noi gli amministratori della città, ma sappiamo benissimo che il bilancio del Comune di Livorno o è vicino alla bancarotta, o poteva tranquillamente consentire almeno lo slittamento di questa rata per dare tempo alle imprese di organizzarsi: sempre che ci fosse la volontà politica di farlo. Non si sta parlando del gettito Tari di tutta la città, ma di venire incontro solo a chi ha avuto danni; davvero si può credere che ciò comprometterebbe il bilancio attuale e la capacità futura di investimenti del Comune? E ci sembra anche di cattivo gusto la minaccia di non pagare nel 2018 le ditte fornitrici. Anziché offendere le associazioni di categoria, avrebbe dovuto la settimana scorsa convocarci per analizzare insieme cosa poter fare in termini di bilancio per aiutare le imprese danneggiate. La Cna può anche assumersi il compito di avallare gratuitamente lo status di danneggiato, in attesa della certificazione fatta secondo le procedure che verranno stabilite”.

“Cna nei tre giorni dopo il disastro – interviene il presidente Stefano Trumpy – ha fatto 477 telefonate ad altrettante imprese associate delle zone colpite per sapere la situazione ed ha effettuato più di venti visite in aziende fortemente danneggiat;: la serietà degli imprenditori si è mostrata subito: chi ha avuto pochi danni non si è perso in lamenti, e chi ne ha avuti tantissimi si è immediatamente rimboccato le maniche con l’aiuto di dipendenti, parenti, amici, dello splendido volontariato e della macchina dei soccorsi. Ma non si può far finta di niente e chiedere a tutti a nemmeno 10 giorni dal disastro di pagare perché si è incapaci di trovare una soluzione giusta, equa, controllabile e tecnicamente possibile. La mappatura delle zone alluvionate è identificabile, l’autocertificazione è possibile, la facoltà di verifica delle autocertificazioni spetta al comune. Ed il comune di Collesalvetti – conclude Trumpy – cosa farà invece?”.