Il direttore di Cna Grosseto, Anna Rita Bramerini, commenta la classifica pubblicato dal Sole 24 Ore:
“La classifica del Sole 24 Ore, che colloca Grosseto al 79°  da un lato, purtroppo, ci conferma alcune convinzioni, dall’altro ci sorprende per alcune voci, perché siamo abituati infatti a pensare al nostro territorio come attrattivo per le offerte legate al turismo e al tempo di libero.
La conferma, però, di questa difficoltà che si può facilmente estendere a tutto il territorio provinciale, noi, come associazione di categoria, l’abbiamo ogni giorno. La verifichiamo costantemente con le nostre imprese e con i dati della Camera di Commercio che ci ricorda, ormai da anni, che la crisi della provincia di Grosseto è un fenomeno strutturale e non certo congiunturale. La classifica del Sole 24 Ore deve essere considerata l’ennesimo campanello di allarme, che ci conferma, però, come il lavoro intrapreso dalle associazioni di categoria e dai sindacati e guidato dalla Camera di Commercio sia fondamentale, perché è finalizzato a creare la condizioni  perché il nostro il territorio possa di competere con gli altri, a partire dalla dotazione di infrastrutture materiali e immateriali, per arrivare al censimento delle aree della nostra provincia che potrebbero attrarre investimenti. Dobbiamo quindi portare avanti questo impegno e arrivare in tempi rapidi, visto anche l’approssimarsi della fine della legislatura, a definire con la Regione Toscana un patto per lo sviluppo della provincia di Grosseto alla definizione del quale partecipino tutte le associazioni, datoriali e di tutela del lavoro, e le istituzioni a partire dal Comune capoluogo, per lavorare insieme per un unico obiettivo: quello di risollevare il nostro territorio. Come ha dimostrato l’esperienza dei Patti territoriali degli anni Novanta, la programmazione negoziata è un utile strumento per creare nuove opportunità, concentrando le risorse, le poche ancora disponibili, su quei progetti che possono davvero fare la differenza per il nostro territorio.
Come associazione siamo al fianco di chi fa impresa oggi, ma anche preoccupati per chi potrebbe farla domani. Sappiamo, infatti, che nella nostra provincia le persone anziane sono il doppio dei nati e questo fa presagire, nei prossimi anni, una situazione che inciderà ancora di più sull’economia del territorio: perché avremo una generazione di imprenditori che rischia di non avere ricambio generazionale. Per scongiurare questo dobbiamo agire e lavorare uniti, sapendo che i principali artefici del nostro destino siamo, innanzitutto, noi”.