Occorre tutelare urgentemente le imprese del settore, gli ingenti investimenti e le migliaia di addetti impiegati

Revisioni: i centri specializzati rischiano di chiudere se mancano gli ispettori. Quella dell’ispettore è una figura fondamentale per i centri di revisione e la sua assenza per un eventuale licenziamento o per malattia ne blocca totalmente l’attività. Oltretutto sostituire queste figure non è semplice, vi sono infatti difficoltà a reperire personale in possesso sia dei titoli di studio idonei, che della prevista esperienza triennale maturata nel settore della manutenzione autoveicolare.
Il periodo per formare un ispettore delle revisioni è di circa sette mesi, modulo A e modulo B, per un totale di 296 ore fra teoria e pratica. Si consideri che gli esami a cura della Motorizzazione sono rimasti bloccati a lungo e le sessioni annuali sono scarse, oltre a questo si deve considerare anche che in alcune realtà meno del 10% degli ammessi agli esami è riuscito a qualificarsi. Quindi i centri di revisione ex art. 80 C.d.S. sono a rischio chiusura e con essi sono a rischio i posti di lavoro di tutti gli altri dipendenti.
Ricordiamo che questi centri offrono un servizio alla comunità, la revisione è infatti indispensabile per la sicurezza degli automezzi e quindi per la sicurezza stradale.
L’allarme ha lo lanciato il Presidente Nazionale di CNA Meccatronici Francesco Circosta ed è confermato anche dal Presidente Toscano Massimiliano Previato “Quello che chiediamo per i nostri centri di revisione è creare una possibilità immediata di sostituzione. Per questo dobbiamo trovare un modo più rapido per creare degli ispettori, altrimenti le alternative sono due: o cerco di trovare un ispettore che si licenzia da un altro centro per venire a lavorare nella mia attività, mettendo però in crisi un’altra azienda, oppure sono costretto a chiudere. Stesso discorso se l’ispettore si infortuna o si ammala, finché non rientra, il centro revisioni non può lavorare. Insomma il rischio di chiusura che significa anche licenziare tutti gli altri dipendenti. Lo Stato, però, dovrebbe avere come obiettivo quello di non far chiudere nessuna azienda e insieme dobbiamo trovare una soluzione alle nostre difficoltà”.