Dalla “proroga” alla Direttiva Bolkestein al progetto “fallito” dei geotubi: il turismo è l’economia del futuro per la provincia apuana. Lorenzo Marchetti, Presidente Regionale Cna Balneatori:

“Tempo e denaro buttati in mare. Scogliera soluzione ideale”.

“La Bolkstein è solo la punta di un gigantesco iceberg. La proroga al 2020 ci permette di tirare il fiato ma non è la soluzione. E non ci accontenta. Il fenomeno erosione? Oggi finalmente la variante al progetto prevede la realizzazione di scogliere e un ripascimento via terra. Ma quanto tempo e denaro buttati in mare”. Nella visione d’insieme di Lorenzo Marchetti, classe 51’, sanremese di nascita ma apuano di adozione, un vissuto molto vivace tra varie esperienze professionali ed umane (è gestore di uno stabilimento balneare), la “Bolkenstein è solo la parte emersa di un gigantesco iceberg formato da problemi enormi, molti – spiega – da riferire alla crisi generale, ovviamente, ma altrettanti che fanno riferimento alle politiche per il turismo a tutti i livelli, da quello comunale a quello statale, passando per le problematiche della qualificazione, dell’innovazione, dell’integrazione con il territorio, della cultura e dei beni storici e archeologici, delle infrastrutture e chi più ne ha più ne metta”.

Eletto Presidente Regionale di Cna Balneatori, la sigla che raduna gli stabilimenti balneari della Toscana, Marchetti lancia la sua provocazione dalle pagine del bimestrale “Artigianato & Piccola Impresa” edito da Cna Massa Carrara; la nomina di Marchetti è anche un riconoscimento all’importanza della costa apuana: “Forse – si chiede – la nostra provincia non ha una radicata vocazione turistica, ma sarà bene che se la faccia venire: stabilimenti balneari vogliono dire alberghi, ristoranti, attività commerciali e di manutenzione e tutte le attività del terziario. Non vedo altro, oggi, in grado di sostenere l’economia, ma anche e soprattutto il tessuto sociale di questa terra”. Ma andiamo per ordine. La Direttiva Bolkestein: “L’unica soluzione accettabile è la deroga, senza se e senza ma. Ovviamente, stiamo lavorando anche su altri fronti, per salvare il salvabile se i provvedimenti di legge dovessero prendere altre direzioni. La proroga fino al 2020 delle concessioni in essere non ci accontenta certamente: la consideriamo come un momento per prendere fiato, ma non risolve assolutamente nessun problema, né nostro né del territorio. Ci dà un po’ di tempo per cercare di arrivare alla soluzione definitiva, che comunque deve essere trovata in tempi brevi”. Dalle questioni comunitarie a quelle locale. E’ l’erosione l’altro grande tema che Cna Balneatori affronta ricordando come la soluzione “geo-tubi” era stata pubblicamente contestata dagli operatori: “Le scogliere – ricorda Marchetti – hanno salvato già il litorale del centro di Marina di Massa: nel 1979 il mare era arrivato, in molti punti, sulla strada. Dopo la realizzazione delle scogliere, nel 1980, il fenomeno erosivo è stato fermato completamente o quasi: nella zona del pontile per esempio, siamo passati da zero a quaranta metri di arenile: non sono le spiagge di 100 anni fa, ma ci sono stabilmente. Possiamo ragionevolmente sperare che anche a Ronchi avvenga un processo simile”. La “visione” d’insieme del Presidente dei Balneatori va più in là del fenomeno erosione. Tocca da vicino l’entroterra, l’economia che apparentemente non vive di mare e turismo balneare: “la difesa del litorale non riguarda solo gli stabilimenti colpiti o i balneari in genere. E’ in gioco l’economia di un intero territorio, un territorio che ha visto sparire gli stabilimenti industriali, il relativo indotto, gran parte della lavorazione del marmo, quasi tutte le aziende produttrici dei macchinari. Il turismo ha tutte le caratteristiche e le potenzialità per essere la nostra economia più importante”. Infine le prospettive e le azioni in “difesa” degli stabilimenti: “Stiamo lavorando – assicura – a un programma fattibile che, tenendo i piedi ben saldi a terra, preveda obiettivi di medio periodo, soprattutto nel campo della comunicazione e dell’integrazione. Altra priorità è il dialogo con la Regione: chiediamo di poter partecipare a tutti i tavoli dove si parla di turismo a qualsiasi livello, per dare un contributo fattivo a processi decisionali che di solito, al contrario, ci cadono addosso”.