Tintolavanderie: una nuova legge regionale ne disciplina l’attività. È stata approvata a maggioranza dal Consiglio Regionale della Toscana nella seduta di mercoledì 9 ottobre. CNA Servizi alla Comunità Toscana esprime un sostanziale giudizio positivo sia sull’iter del confronto sia sui contenuti della legge, registrando con soddisfazione l’accoglimento della maggior parte delle modifiche richieste da CNA.

 Nuove regole per le tintolavanderie toscane. È stata approvata mercoledì 9 ottobre a maggioranza la proposta di legge che disciplina l’attività delle tintolavanderie in attuazione della legge nazionale 84/2006: la legge regionale “Norme in materia di attività professionale di tintolavanderia”, nasce dopo un proficuo confronto tra Regione Toscana e Associazioni di categoria. CNA Servizi alla Comunità Toscana esprime un sostanziale giudizio positivo sia sull’iter del confronto sia sui contenuti della legge, registrando con soddisfazione l’accoglimento della maggior parte delle modifiche richieste da CNA, tese a semplificare e a rendere più facilmente attuabili le disposizioni dettate dalla normativa nazionale. “Il confronto – commenta il presidente del settore tintolavanderie di CNA Toscana, Giovanni Molinari – prosegue ora sull’organizzazione e la programmazione dei corsi per l’ottenimento della qualifica di responsabile tecnico. La Regione Toscana dovrà ora, infatti, stabilire il contenuto e l’organizzazione dei corsi. La Presidenza delle tintolavanderie di CNA Toscana seguirà con la massima attenzione anche questa delicata fase di attuazione della normativa, affinché , nell’interesse della categoria, si definiscano percorsi formativi caratterizzati da elasticità di tempi, frequenza e programmazione”

La novità più importante introdotta dalla legge, e prevista dalla normativa nazionale del 2006, è l’introduzione della figura obbligatoria del responsabile tecnico, che potrà essere acquisito comprovando il possesso di attestati di qualifica in materie attinenti l’attività, con periodi di svolgimento di attività pluriennale nell’ambito di imprese del settore, oppure attraverso la frequenza ai corsi di formazione che saranno promossi dalla Regione Toscana. Sono escluse dall’obbligo della figura del responsabile tecnico le lavanderie a gettone, purché non vi sia presenza di personale nella sede dell’attività. L’esercizio dell’attività è subordinato alla presentazione, per via telematica, della segnalazione di inizio attività (Scia) allo sportello unico per le attività produttive (Suap) presso i comuni di riferimento. Nei locali dell’attività sono esposte le tariffe professionali e copia della Scia.

La nuova normativa definisce anche tutti i casi di subentro per morte del titolare o cessazione dell’attività. Inoltre sono previste sanzioni per ogni tipologia di infrazione alle prescrizioni della legge. Per l’esercizio dell’attività senza titolo abilitativo scatta, oltre alla sanzione amministrativa prevista, anche la chiusura immediata.

La norma transitoria prevede che, nel periodo che intercorre tra l’entrata in vigore della legge e l’avvio dei corsi di formazione regionali, chi avvia una nuova impresa o chi subentra a titolo di cessione dell’attività potrà indicare un responsabile tecnico sulla base delle disposizioni della legge nazionale oppure potrà indicare un responsabile tecnico provvisorio che si impegni a conseguire, entro i due anni dall’approvazione della legge regionale, il requisito professionale.