Le parti sociali del sistema edile artigiano della Toscana sono fortemente preoccupate della crisi aperta con il blocco delle cessioni dei crediti maturati dalle imprese edili legati ai lavori del Superbonus 110% e delle altre agevolazioni del comparto.

Le frodi registrate in questo ambito non possono ricadere sui lavoratori e le imprese regolari. Chi si è reso colpevole di atti illeciti va perseguito ma allo stesso tempo il blocco delle cessioni e la conseguente crisi di liquidità delle imprese vanno risolte immediatamente.

Il blocco dell’acquisto dei crediti legati al Superbonus purtroppo rischia di trasformarlo in ‘Supermalus’. Lo sblocco dei crediti è sicuramente una priorità: i pagamenti non possono essere messi a rischio, compresi i salari dei lavoratori. Noi sosteniamo da tempo che il settore ha bisogno di interventi che prevedano il tempo necessario per realizzare quegli investimenti utili alla qualificazione e al rinnovamento della filiera edile. Un sistema virtuoso che fornisca qualità nel costruito e nel lavoro e che quindi, di conseguenza, generi benessere e contribuisca al miglioramento della vita delle persone e delle comunità.

Gli ultimi interventi normativi hanno sistematizzato procedure trasparenti e tutele contrattuali a favore dei lavoratori e delle imprese serie ma non hanno fatto i conti con alcune storture del nostro sistema creditizio sulle quali è necessario agire rapidamente. Deve essere garantita concretamente la cessione dei crediti con soluzioni certe e definitive in grado di garantire subito liquidità alle imprese. Occorre un intervento risolutivo non continui aggiustamenti. Riteniamo che la cessione dei crediti per favorire efficienza energetica e messa in sicurezza delle case sia pensata per permettere, a chi non può anticipare somme importanti, di avere case più sicure ed efficienti. Lo strumento quindi è giusto e va difeso.

A questo dobbiamo aggiungere la difficoltà a reperire i materiali, spesso oggetto di speculazioni sui prezzi, dovute anche alla tempistica di breve periodo del provvedimento, che crea forti preoccupazioni per le scadenze.

In Toscana cominciamo a registrare una situazione che ci allarma. Da un recente studio di CNA  in Italia sono 33mila le imprese artigiane a rischio fallimento con possibile perdita di 150mila posti di lavoro nella filiera delle costruzioni a causa del blocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi. 

Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese nel corso del 2022 – nonostante i dati positivi delle imprese del settore  costruzioni, con un aumento della produzione e degli investimenti, sostenuti del Superbonus – si potrebbero registrare effetti negativi sull’occupazione conseguenti ad una inesigibilità dei crediti per bonus edilizi presenti nei cassetti fiscali delle imprese.  In particolare nel solo primo trimestre 2022 si stima che siano 5.175 milioni di euro i crediti attualmente nei cassetti fiscali delle imprese della filiera che, se inesigibili, potrebbero bruciare l’occupazione di 56.961 addetti nelle piccole e medie imprese. In Toscana oltre 30 mila aziende artigiane sono in crisi e affrontano difficoltà a causa di alcune storture del nostro sistema creditizio derivanti dalle continue modifiche normative relative ai bonus fiscali. Esse occupano oltre 90 mila persone.

Il nostro appello è rivolto a tutti i soggetti istituzionali della Toscana, ai parlamentari eletti nella nostra Regione: occorre una rapida azione per evitare conseguenze nefaste per l’edilizia, il settore che ha dato il maggior contributo all’incremento del Pil nel 2021 e che anche nel 2022 sta trainando la ripresa dell’economia toscana e nazionale.